“Un lumicino per non spegnere la speranza”: Oss davanti al Consiglio Regionale sardo per rivendicare i loro diritti
Una fiamma semplice, ma piena di significato. Un gesto silenzioso che parla di speranza, di attesa e di amore per il proprio lavoro.
Una fiamma semplice, ma piena di significato. Un gesto silenzioso che parla di speranza, di attesa e di amore per il proprio lavoro.
Manifesti, tende e striscioni. Continua senza sosta la protesta degli operatori socio-sanitari (OSS) che da mesi presidiano sotto il palazzo del Consiglio regionale a Cagliari per chiedere la stabilizzazione.
L’avvocato Carla Cuccu chiede chiarezza e rispetto per figure professionali essenziali alla sanità sarda: «È inaccettabile il silenzio istituzionale che continua a gravare sulla vicenda degli Operatori Socio Sanitari (OSS) del Sulcis Iglesiente, di Sassari e dell’Ospedale Brotzu, ai quali – nonostante i requisiti previsti dalla legge – non è stato garantito il percorso di stabilizzazione.“
“Si tratta di una grande vittoria che ci ripaga dell’enorme sacrificio portato avanti in questi mesi dai 26 OSS coinvolti,” ha dichiarato Gianfranco Angioni, portavoce del comitato ed esponente di USB Sanità
"Ed ora tentano di ergersi a maestri pretendendo di dare lezioncine di coerenza a questa maggioranza, dopo che in cinque anni sono mancati i bilanci delle aziende sanitarie minando il futuro di tutti i sardi, non solo di quelli presenti nelle graduatorie, dopo aver latitato sulle politiche attive del lavoro, dopo non aver programmato nessuna iniziativa volta alle assunzioni”
Questi professionisti, collocati in graduatoria prioritaria per l'emergenza Covid-19, si sono mobilitati per chiedere con urgenza il riconoscimento di diritti fondamentali
Gianfranco Angioni, portavoce del Comitato dei 26 OSS della ASL di Cagliari, esprime la crescente frustrazione e l'indignazione per la situazione attuale. "La situazione è diventata inaccettabile"
Siamo nuovamente costretti a denunciare l’assoluta mancanza di risposte concrete”, afferma Gianfranco Angioni, Portavoce del Comitato dei 26 OSS ed esponente dell'USB Sanità. A distanza di due mesi dalla pubblicazione della risoluzione delle commissioni regionali Sanità e Lavoro, ci troviamo in una condizione inaccettabile: decine di OSS si vedono negato il diritto al lavoro"
LA VITTORIA DEGLI OSS CHE TORNERANNO AL LAVORO- Questa protesta, che ha visto i lavoratori impegnati in un'occupazione presso il Consiglio Regionale, si è caratterizzata non solo per il suo significato simbolico ma anche per l'impatto concreto su chi ha dedicato la propria vita professionale al servizio della comunità, soprattutto durante l'emergenza pandemica
Da 22 giorni i precari protestano per chiedere la stabilizzazione e hanno inizito lo sciopero della fame. Angioni: "Qui qualcuno rischia la vita"
Per ora sono rimaste in 3 a portare avanti questa forma estrema di battaglia che vede coinvolti non solo gli operatori ma anche tutte le loro famiglie. Nonostante l’affetto dimostrato da tutta la comunità nei loro confronti, e una protesta che va avanti dal 5 marzo, ancora non c’è stata una risposta
La situazione rimane drammaticamente critica. Alcuni OSS hanno deciso di proseguire con lo sciopero della fame, mentre altri sono stati costretti a desistere a causa di malori, sintomo di una crescente tensione insostenibile. Le recenti dichiarazioni dell’assessore alla Sanità e dell'assessore al Lavoro hanno suscitato sconcerto tra questi operatori"
Stremati dalla lotta incessante, i 26 Operatori Socio-Sanitari (OSS) esclusi dalla stabilizzazione prioritaria della ASL di Cagliari dopo aver piantato le tende sotto il Consiglio Regionale, in un gesto estremo, dopo dieci giorni di notti trascorse all'addiaccio, alcuni di loro, in segno di protesta e per richiamare l'attenzione sulla gravità della loro situazione, hanno intrapreso uno sciopero della fame
La protesta del comitato: "È impensabile che, in un giorno tanto significativo per la lotta per i diritti delle donne, le istituzioni possano ignorare il dramma umano e sociale che si sta consumando a pochi passi da loro. Le donne che, con coraggio e determinazione, protestano al freddo e al gelo, non hanno ricevuto neanche un saluto, un segno di attenzione, da parte di chi dovrebbe garantire loro dignità e giustizia"
“Oggi chiediamo rispetto e dignità. I 26 Oss sono inseriti in graduatoria e aspettano una chiamata da parte dell’ASL” . Nonostante siano quindi regolarmente inseriti in graduatoria ancora non vengono assunti. "Una situazione paradossale. GUARDATE IL VIDEO
"Le istituzioni hanno fatto sentire solo chiacchiere di fronte all'ingiustizia subita dai 26 Operatori Socio Sanitari (OSS) esclusi dalla stabilizzazione della ASL di Cagliari. La situazione è insostenibile e, come già preannunciato, la protesta non si fermerà finché non verrà riconosciuto a questi professionisti lo stesso diritto al lavoro riservato agli altri OSS assunti dalla graduatoria."
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