Il Comune promette la riqualificazione di tutto il rione, non solo della porzione nella quale sorgerà il futuro stadio del Cagliari, ma molti residenti di Sant’Elia sono, a volerci andare leggeri, scettici. Il “mega” piano guida che prevede, entro il 2024, la costruzione della nuova casa rossoblù, un nuovo viale Ferrara, aree di ristorazione lungo Terramaini e 14mila metri quadri di centro commerciale fa infuriare una parte dei residenti del rione popolare. “E i benefici per noi, dove sono? Lo stadio è sempre stato ‘estraneo’ al nostro quartiere”, questo il senso principale delle polemiche. Tra piazza Lao Silesu e piazza Falchi, tra via Schiavazzi e la zona del Vecchio Borgo, non sono previsti progetti “paralleli” all’abbattimento del vecchio Sant’Elia e alla realizzazione della nuova “Cagliari Arena”. Superato il cavalcavia di viale Ferrara, che dovrà essere eliminato nei prossimi anni, più che al calcio i residenti pensano, ironicamente, al nuoto: le maxi pozzanghere dietro la scuola materna e nei sottopassi dei palazzoni sono “aiutate” dalle fogne che esplodono un giorno sì e un giorno no e, anche dopo gli ultimi lavori fatti da Area, ogni volta che piove chi vive ai piani alti deve farsi il segno della croce, sperando che l’acqua non arrivi sino ai fili elettrici dei lampadari.
“Ben venga lo stadio, ma non è il cuore del nostro quartiere. Interessa solo a chi verrà a vedere le partite, ma noi abitanti viviamo tra i disagi, i palazzi sono in condizioni pietose. Il centro commerciale? Che beneficio porterà al quartiere? Non lo realizzano mica dentro il rione, le persone non verranno”, dice Rita De Agostini, 56 anni, nata a Sant’Elia. “Ogni volta che piove facciamo lo slalom per attraversare le strade, nei palazzi non abbiamo nemmeno un contatore generale dell’acqua. Ricucitura sociale? E come, con le grandi opere solo all’esterno di Sant’Elia?”. Uno storico pescatore di piazza Falchi, Giancarlo Lepori, sessantuno anni, è netto: “Le case sono a pezzi, ho dovuto pagare di tasca mia per ristrutturarmi l’appartamento. Area ha fatto i bagni nuovi, e hanno messo i quadri elettrici fuori, non si può fare. Il centro commerciale potrebbe portare vantaggi, qui ci sono poche botteghe. Il problema”, afferma, “sono i servizi, pari a zero, levando la farmacia e il supermercato”.









