Cercano assistenza, informazioni o protezione. Provano a fuggire da una vita difficile e trovano ascolto in Dafne, la rete che in Sardegna fino al 1 settembre 2021 conta già 128 richieste d’aiuto, erano state 96 nel 2019 e 112 nel 2020, 336 gli accessi in quasi tre anni di cui 256 donne ma anche 80 uomini. La maggior parte di loro, 208, è stata vittima di maltrattamenti in famiglia, 43 ha subito bullismo e cyberbullismo, 29 stalking, 23 violenza sessuale, 17 altri tipi di reati. Vittime di reato che vengono aiutate dalla rete Dafne che, da oggi, allarga la sua protezione anche ai minori e alle loro famiglie, grazie al progetto “SOStanza”, con cui vengono create due stanze di ascolto a loro dedicate nelle Procure dei Tribunali per i Minorenni di Sassari e Cagliari. Due luoghi fisici dove le vittime di reati possono trovare accoglienza, ascolto e riservatezza per affrontare un difficile percorso legale e psicologico.
Il Banco di Sardegna ha dedicato al progetto la nuova carta prepagata senza costi di emissione “BdS in Rosa” con retrocessioni di commissioni a favore di Rete Dafne: in questo modo, chi utilizzerà la carta potrà dare un sostegno concreto a questa iniziativa.
I due progetti sono stati presentati a Sassari nella sede della Fondazione di Sardegna, da sempre al fianco di Rete Dafne, dal direttore generale della Fondazione di Sardegna, Carlo Mannoni, il direttore generale del Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese, i procuratori dei Tribunali per i Minorenni di Cagliari e Sassari, Anna Cau e Luisella Paola Fenu, la responsabile del coordinamento di Rete Dafne, Annina Sardara e la referente dell’équipe di Cagliari, Alessandra Ibba.










