Cagliari tra quindici anni? “Se non si ferma la fuga dei giovani sarà una città di vecchi e ricchi”. Parola di Giuseppe Farris, candidato a sindaco civico. Il tema di una città non per giovani è stato lanciato da Chiara Cocco (QUI la notizia), 23enne laureata che sta tentando anche la carta della politica per provare ad aiutare principalmente i suoi coetanei. “Lo conferma l’Istat, l’età media in città è di 53 anni e ogni anno perdiamo 1200 abitanti. Ad andare via sono soprattutto ragazzi e ragazze e, dopo che le loro famiglie di appartenenza verranno meno, smetteranno case e immobili e porteranno altrove i loro capitali”, afferma Farris. Un tracollo non solo demografico, quindi, ma anche economico. Che fare per bloccare l’emorragia? “Il primo punto è tornare a puntare sulle politiche abitative. Il costo delle case è molto elevato, bisogna ripristinare azioni di edilizia popolare per evitare, come capitato con Massimo Zedda e Paolo Truzzu, di perdere 4,5 milioni dati dall’allora giunta regionale di Pigliaru per politiche abitative. Vanno calmierati i prezzi, come negli anni Ottanta quando c’erano cooperative edili”. Farris guarda anche all’ex carcere di Buoncammino: “Lì andrebbe fatto un campus universitario e non un archivio per la Procura. Abbiamo 50mila giovani iscritti all’università ma non siamo una città universitaria”.
Problema malamovida e sicurezza: “Negli ultimi anni, in seguito alla pandemia, si è registrata una concentrazione di movida alla Marina. Una delle prime azioni che metterò in campo, da sindaco, sarà costituire un tavolo di confronto con la Camera di Commercio di Cagliari, è la proprietaria di quei dodici ettari della Fiera, in viale Diaz, con tanto di parcheggi. Ecco lì si può trasferire la movida, alleggerendo in contemporanea i rioni storici”.







