Serramanna, secondo giorno di sciopero, serrande dei negozi abbassate e partite Iva in rivolta. Prosegue il presidio dei manifestanti, nel piazzale del municipio: tutti insieme per urlare “no ai rincari, vogliamo lavorare”.
Si prospetta un’altra giornata “di fuoco” nel centro del Medio Campidano: tanti gli esercizi commerciali che hanno aderito alla protesta per chiedere un intervento immediato da parte delle istituzioni. Ieri, per tutta la mattina, si sono confrontati nell’aula consiliare con l’assessore regionale all’agricoltura Murgia e gli amministratori locali. “Noi qui abbiamo sentito solo promesse – ha detto un manifestante in aula – voi dovete andare a Roma e dire qualcosa di concreto. Non servono bonus e finanziamenti ma aiuti concreti”.
I rincari di luce e carburante hanno fatto schizzare i prezzi alle stelle: costi insostenibili che hanno determinato un rincaro su tutti i prodotti. Risultato? Negozi e attività semi vuote, difficile gestione delle spese e in tanti hanno paura di chiudere definitivamente la propria attività.
Uniti agli agricoltori e ai pastori, che da giorni occupano l’aula consiliare, non intendono fermarsi: per i prossimi giorni hanno già in programma nuove forme di protesta.










