Pochi giorni fa il fuoco ha divorato centinaia di ettari di vegetazione, complice il forte vento, le fiamme, partite da alcune sterpaglie bruciate appositamente, si sono presto propagate. La zona impervia da raggiungere con i mezzi a terra ha avuto la necessità di un intervento dall’alto, il primo canadair, arrivato da Ciampino verso le 12:30, ha avuto però un’avaria e dopo soli 3 lanci ha dovuto fare ritorno, mentre il secondo ha interrotto il suo intervento a causa del forte vento dopo solo 1 lancio. Il terzo canadair, arrivato verso le ore 19:00, ha interrotto le operazioni di spegnimento poco dopo i primi lanci. Una situazione di difficoltà, insomma, raddoppiata, che ha innescato la miccia sulla questione antincendio e sulla prevenzione da compiere.
Ogni anno vanno in fumo porzioni spropositate del territorio sardo, soprattutto durante i mesi estivi: la questione, ora, sembra già da bollino rosso considerate le alterazioni climatiche che hanno prosciugato la terra del vento più che mai. Una riflessione parte anche dai volontari del Grusap, un’istituzione poggina, esistente da circa 35 anni. I giovani volenterosi possono farne parte, in diversi modi, anche gli adulti. “Chiuso alle 12.30 l’intervento di bonifica del vasto incendio che coinvolgeva le montagne di Sarroch. Con la maggior parte dei mezzi ancora in manutenzione la nostra squadra è intervenuta seguendo le vecchie maniere: marra e flabello”.
Il Grusap, gruppo salvaguardia ambiente Poggio dei Pini, opera nell’antincendio e nella protezione civile in generale. Nacque per tutelare la natura circostante e non solo. L’incendio è stato spento grazie alla sinergia di forze tra pubblici e privati, i volontari, come sempre, hanno dato il loro prezioso contributo per la tutela del territorio ma questo non basta: azioni mirate e ben organizzate per contrastare la piaga estiva per eccellenza.












