Non è stata una grossa sorpresa. Ancora prima dei dati certificati, infatti, ci sono le chiacchiere di tutti i giorni, tra racconti di posti di lavoro persi all’improvviso o mai trovati e scontrini sempre più pazzi, con rincari su singoli prodotti che in un mese hanno raggiunto anche i quattro o cinque euro. I 292mila sardi che, nel 2022, sono mancati all’appello tra i “versanti”, cioè tra chi avrebbe dovuto compilare le dichiarazioni dei redditi, sono un numero altissimo. E preoccupante. Tra loro ci sono gli evasori, punto chiaro come il sole, ma anche molti disoccupati e lavoratori che viaggiano sotto la soglia minima di povertà per il Fisco, che è fissata a poco più di ottomila euro all’anno. Rincari, rincari ovunque e stipendi bloccati, per chi ha la fortuna di avere un posto di lavoro. “Un dramma, un segnale di crisi chiarissimo”, ammette Gianni Benevole, avvocato cagliaritano tra i massimi esperti di lavoro in tutta l’Isola. “Sicuramente c’è chi evade per frodare il Fisco ma, tra chi lo fa, c’è chi non è più in grado di portare avanti l’attività o l’azienda e deve chiuderla. Parlo di imprenditori grossi ma anche di artigiani. La crisi a livello occupazionale avrà ripercussioni gravi su tutta la manodopera, basti pensare a quanti operai possono esserci tra i quasi trecentomila sardi fantasma. Tutti siamo stati colpiti dai prezzi folli”, osserva Benevole. che fare? “Il Governo metta in pratica le manovre promesse, tra riduzioni di aliquote e agevolazioni per chi incrementa le assunzioni. In Sardegna siamo un milione e mezzo e ho sempre detto che non dovrebbe esserci nemmeno un disoccupato. Purtroppo, anche qui ci sono aziende che preferiscono ridurre i posti di lavoro anzichè conservarli”. E l’esercito dei disoccupati, quindi, aumenta.
Giuliano Frau, presidente regionale dell’Adoc, snocciola critiche e consigli: “Ci sono furbi che evadono e dispiace perchè basta pensare a tutti quei contribuenti, spesso famiglie numerose, che pagano tutte le tasse. Ma c’è un aumento dei prezzi ormai in qualunque settore, da qui uno scarso potere di acquisto e nessuno, tra chi governa l’Italia, ha sinora preso in considerazione la nostra proposta di calmierare i prezzi di tutta una serie di prodotti, da quelli primari come il cibo sino ai trasporti pubblici. Noi, come Adoc”, ricorda Frau, “stiamo cercando di aiutare i cittadini a districarsi tra le corsie dei market, andando a dargli una mano nella scelta anche nei discount. Non dimentichiamo nemmeno il gigantesco girone infernale dei nuovi gestori di energia elettrica, che propongono offerte solo all’apparenza vantaggiose”:











