Dopo quattro anni di silenzio, anni in cui la questione aerei e navi è stata completamente ignorata, anni in cui l’ex assessore ai Trasporti, l’ogliastrino leghista Todde, si è concentrato esclusivamente sulla tappa ad Arbatax dei traghetti direzione Cagliari e il silenzio del governatore Solinas è stato totale e tombale, si scopre che la Sardegna è isolata, che i prezzi dei voli sono inaccettabili e che il caso esplode puntualmente a natale o in estate, cioè quando devono arrivare turisti e vacanzieri. I sardi? Ma che importa se gli aerei non ci sono, se la continuità territoriale è stata lasciata al volontariato di due compagnie aeree che devono fare business mica beneficenza, se i ritardi sono all’ordine del giorno, se nessuno si preoccupa di chi deve spostarsi per emergenze o per salute e non ci riesce? E vogliamo parlare delle navi? Se la continuità territoriale aerea è distrutta, quella marittima è polverizzata, inesistente. Tre navi a settimana da Cagliari a Civitavecchia, che manco gli emigranti del secolo scorso negli Stati Uniti, una per Napoli e tanti saluti. Le condizioni di viaggio? Provateci, con cabine a mille euro e gente che ti alita addosso pure mentre dormi, ché bar e spazi comuni sono inaccessibili, per non parlare degli indecorosi ricoveri nei sacchi a pelo ovunque.
Questa si può chiamare civiltà? Si può dire che i sardi abbiano gli stessi diritti degli altri italiani? Si può continuare a blaterare sul nulla senza riuscire a portare a casa uno straccio di risultato? Che lo sappiano quelli che stanno pensando che la Sardegna chiede privilegi: la continuità territoriale è l’unico modo per i sardi di spostarsi e mica gratis, no. Si viaggia a 150 euro e passa, più taxi o autobus o navette, perché mica come con la macchina arrivi dove vuoi o con i treni nelle stazioni in centro città. Ora Solinas annuncia guerra all’Unione Europea e chiama tutti a raccolta, dopo che i buoi sono scappati da un pezzo. Bene, che non sia un annuncio. Vediamo se davvero la Sardegna, come dovrebbe per rispetto a se stessa, sarà capace di farsi valere. Intanto però provate a prenotare un volo. Mettiamo che qualcuno voglia venire in Sardegna dal 22 dicembre al 5 gennaio. Da Malpensa deve sborsare 410 euro, da Bergamo 460. Roma? Tenetevi forte: parliamo di 705 euro, avete capito bene. Non serve aggiungere altro, se non sperare che finalmente qualcosa si muova. Perché gli annunci con la grancassa e a reti unificate sul fatto che le compagnie hanno aggiunto altri voli si schianta contro prezzi che sanno tanto di presa per i fondelli.












