Cagliari, ancora una testimonianza che denuncia le difficoltà del sistema sanitario, questa volta da parte di L. P, una cittadina quasi ottantenne, costretta a un vero e proprio percorso ad ostacoli per sottoporsi a un intervento chirurgico.
“Oggi mi è capitata un’assurdità che riguarda la nostra sanità e che rende quasi piccoli inconvenienti le lunghe liste d’attesa e i pronto soccorsi in cui aspettare 24 ore, se va bene, prima di essere visitati”, racconta indignata. L’anziana dovrà operarsi all’ospedale Santissima Trinità, ma per le visite pre operatorie, necessarie prima dell’intervento, dovrà recarsi altrove: “Sono stata informata che la consulenza cardiologica e anestesiologica la posso fare solo al Binaghi perché il SS. Trinità non ha più questi ambulatori. Pertanto devo andare prima al SS. Trinità, prendere la mia cartella, andare al Binaghi, fare la visita, riportare la cartella al SS. Trinità”, spiega. Una trafila che risulta particolarmente gravosa per chi, come lei, ha problemi di salute e difficoltà negli spostamenti. “Ho quasi 80 anni, vivo sola, ho parecchi problemi di salute, non guido (come me ci sono molti altri anziani e non). È da folli pensare di mandare i pazienti in giro per Cagliari facendogli pagare taxi o prendere 4 o 5 bus. Quale logica o necessità dietro a questa organizzazione?”, si chiede con amarezza – “Chi è la testa nobile che ha pensato questo tour in giro per la città? Ma non dovrebbe essere la sanità al servizio del paziente? Qui mi sembra proprio che sia il contrario”, conclude. Parole che riflettono il disagio di molti cittadini e che sollevano un interrogativo sulle reali priorità del sistema sanitario locale.













