San Sperate, sorpassi azzardati lungo la Sp4, nuove testimonianze da parte degli automobilisti riaccendono l’attenzione sul pericolo che viaggia assieme a chi rischia la vita per colpa della guida spericolata di chi ha sempre fretta: “Per soli 30 metri non ci siamo scontrati frontalmente perché io camminavo piano e sono riuscito a bloccare la mia macchina”.
Una problematica nota da tempo e segnalata ampiamente nel corso degli anni anche perché le croci su quella strada “maledetta” sono veramente tante: stretta, curve che si susseguono, la segnaletica orizzontale è quasi un miraggio come i sistemi di protezione a bordo strada. Di giorno, come di notte, è trafficatissima ed è arteria di collegamento per molte aziende agricole. Certo, la strada non è delle migliori ma la guida spericolata di chi ha fretta di arrivare è la causa principale dei timori di chi si mette alla guida: si corre e si supera anche quando le condizioni non sono favorevoli rischiando un frontale con chi sopraggiunge nella corsia opposta. Solo per caso fortuito non è avvenuta la tragedia, l’ennesima, ma la preoccupazione e la rabbia persistono tra gli automobilisti che, anche pubblicamente, segnalano gli episodi mettendo in evidenza i comportamenti irresponsabili di chi non rispetta i limiti di velocità o sorpassa azzardatamente anche più di una vettura contemporaneamente.
Ieri un’altra testimonianza pubblica, toccante, da parte di chi ha visto la morte in faccia: “A te, che circa 20 minuti fa ti ho salvato la vita, la mia è la tua, a te che hai deciso di sorpassare in curva mentre io arrivavo, a te che per soli 30 metri nella strada SP4 non ci siamo scontrati frontalmente perché io camminavo piano e sono riuscito a bloccare la mia macchina, a te che hai una citroen bianca, a te voglio dedicare questa poesia scritta con la paura e la consapevolezza di aver rischiato la vita per colpa tua.
-Tua mamma, leggera, camminava sul mare, aveva un segreto che non sapeva dare.
Con gli occhi lontani, senza più vedere, disse soltanto: “Avrei dovuto bere -“.
Una problematica nota da tempo e segnalata ampiamente nel corso degli anni anche perché le croci su quella strada “maledetta” sono veramente tante: stretta, curve che si susseguono, la segnaletica orizzontale è quasi un miraggio come i sistemi di protezione a bordo strada. Di giorno, come di notte, è trafficatissima ed è arteria di collegamento per molte aziende agricole. Certo, la strada non è delle migliori ma la guida spericolata di chi ha fretta di arrivare è la causa principale dei timori di chi si mette alla guida: si corre e si supera anche quando le condizioni non sono favorevoli rischiando un frontale con chi sopraggiunge nella corsia opposta. Solo per caso fortuito non è avvenuta la tragedia, l’ennesima, ma la preoccupazione e la rabbia persistono tra gli automobilisti che, anche pubblicamente, segnalano gli episodi mettendo in evidenza i comportamenti irresponsabili di chi non rispetta i limiti di velocità o sorpassa azzardatamente anche più di una vettura contemporaneamente.
Ieri un’altra testimonianza pubblica, toccante, da parte di chi ha visto la morte in faccia: “A te, che circa 20 minuti fa ti ho salvato la vita, la mia è la tua, a te che hai deciso di sorpassare in curva mentre io arrivavo, a te che per soli 30 metri nella strada SP4 non ci siamo scontrati frontalmente perché io camminavo piano e sono riuscito a bloccare la mia macchina, a te che hai una citroen bianca, a te voglio dedicare questa poesia scritta con la paura e la consapevolezza di aver rischiato la vita per colpa tua.
-Tua mamma, leggera, camminava sul mare, aveva un segreto che non sapeva dare.
Con gli occhi lontani, senza più vedere, disse soltanto: “Avrei dovuto bere -“.












