“Una rete bloccata con delle fascette” è stata portata via dalla zona di campagna di San Priamo dove è stato ritrovato il cadavere di Francesca Deidda, la 42enne sparita lo scorso dieci maggio da San Sperate i cui resti sono stati ritrovati dentro un borsone scuro ai bordi della strada. Il sequestro è avvenuto durante le verifiche effettuate nelle campagne. Presenti l’antropologa forense della Procura, Giulia Caccia, che ha prelevato campioni di terriccio e scattato varie foto e i due legali di Igor Sollai, Laura Pirarba e Carlo Demurtas: “E entro il weekend“, aggiunge Demurtas, che ha visto insieme ai giornalisti della Rai il trasporto, dalle campagne alla strada, della recinzione, “ritorneremo a Uta per un nuovo incontro con il nostro assistito Igor Sollai”. Mentre, per le fascette, la volontà è quella di fare “una comparazione con un’altra fascetta ritrovata nella casa di San Sperate”. La Caccia e i due avvocati eano gli unici presenti all’aperto dopo le verifiche svolte all’interno della casa della coppia: in quel caso c’erano anche l’avvocato del fratello della vittima, Gianfrancesco Piscitelli, il medico legale Roberto Demontis e il pm Marco Cocco. È stata lei scattare varie foto, soprattutto nella zona del divano. Sono stati rivisti i braccioli e altre zone della casa di Deidda e Sollai. La 42enne, stando alle indagini e a quanto emerso sinora, sarebbe stata uccisa senza potersi difendere con un attrezzo pesante. Si è parlato di un attrezzo da palestra: nell’abitazione dei due c’è una mini area dedicata, ma oggi non è stato prelevato nessun oggetto dagli esperti. Per quanto riguarda il resto, almeno per le indagini odierne, non ci sono altri sviluppi degni di nota. Entro il weekend i legali di Sollai ritorneranno a trovarlo in carcere e sottoporgli i nuovi elementi.
Nel frattempo, tra le tante ipotesi, regge ancora quella del corpo fatto calare dal balcone dentro il borsone. Qualcuno, tra i vicini, racconta di avere sentito un rumore simile a un tonfo, avere sentito un rumore, un tonfo, tipico di un oggetto pesante che, lanciato da vari metri di altezza, finisce per terra, proprio la notte dello scorso dieci maggio. Le indagini vanno avanti in maniera fittissima e gli investigatori non fanno trapelare nulla.











