Un fuori programma d’eccellenza per il Lei Festival 2024, che dal 2016 opera in Sardegna, dedicando uno spazio importante alla saggistica, ospitando scrittori e artisti di fama nazionale e internazionale, per promuovere, non solo la lettura, ma anche proporre suggerimenti per affrontare i temi e le difficoltà del nostro tempo. La programmazione degli eventi del prossimo anno verrà diffusa nel prossimo novembre. Il 5 ottobre alle ore 20 al Teatro Doglio di Cagliari è stato presentato il libro IL gioco del desiderio di Massimo Recalcati, notissimo psicanalista e autore di importanti saggi, attraverso una conversazione di circa un’ora dell’Autore stesso, tornato a Cagliari dopo dieci anni di assenza, per collaborare a diversi eventi in città, sempre seguitissimi. Recalcati, con la sua consueta affabulazione feconda, che immediatamente ha reso muto e attonito il pubblico in sala, col teatro in sold out, ha parlato del gioco strano del desiderio, che Platone concepiva come un cavallo governabile dalla ragione, mentre nell’età odierna, soprattutto nella interpretazione freudiana, l’uomo è divenuto schiavo del proprio desiderio, che in qualche modo lo domina ed è improgrammabile.
Da qui appunto la casualità del desiderio, la sua fatale presenza nell’inconscio, fa irruzione nella nostra vita in modo indomabile, rifugiandosi nel nostro inconscio dove tendiamo a rimuoverlo per salvarci, per non diventarne schiavi. A questo punto, l’autore ha descritto la propria esperienza in merito come psicanalista, raccontando con piacevole loquela, a tratti molto ironica, i canali attraverso i quali ha potuto ‘aiutare’ i propri pazienti a riconoscere in se stessi le radici del desiderio inconscio, con aneddoti sui lapsus attraverso i quali si svela e quindi si può arrivare a padroneggiare il proprio inconscio.
Episodi di vita vissuta nella sua carriera da psicanalista si sono così rivelati al pubblico, a volte in modo davvero esilarante ed illuminante, che, se interpretati adeguatamente, sciolgono i nodi dell’incapacità individuale di capire quale sia la strada da imboccare per liberarci da paure o da involontarie imposizioni. Ancora più interessante la descrizione del professor Recalcati sui copioni che caratterizzano l’inconscio collettivo: l’isteria e l’ossessione. La prima è più diffusa nelle donne (non nella femminilità) ed è caratterizzata dal desiderio di ciò che non si possiede, che però una volta raggiunto, fa cessare il desiderio per trasferirsi ad un altro. Il desiderio nell’isteria deve essere sempre nuovo e non ancora posseduto. Ne consegue un’insoddisfazione perenne, che si riversa anche nella vita sessuale e a volte sfocia perfino nell’anoressia. Il soggetto isterico è destinato a restare solo. C’è poi il copione ossessivo, più presente nel sesso maschile, che pone davanti il dilemma se sia preferibile essere o desiderare. Al contrario dell’isterico il soggetto ossessivo predilige l’essere, le sicurezze, la cassetta dell’avaro di Moliere, perché tende a trattenere, a non mettere a rischio le proprie sicurezze. Meglio la piscina che il mare, perché è circoscritta, ha dei confini sicuri. Il mare è la donna, che sfugge sempre all’ossessivo, per la paura di uscire da un’ossessione che infondo rappresenta un mondo blindato di certezze inalienalibili.











