Un’intera strada da pedonalizzare per cercare di salvare un bar “e un ristorante”. È questa la richiesta, che somiglia più a un sos, fatta da una coppia di baristi di via Lamarmora a Quartu Sant’Elena, Stefano Vargiu e Nada Murgia, rispettivamente 45 e 41 anni. Da quattro gestiscono una caffetteria e, dopo la riapertura post lockdown, hanno dovuto “ridisegnare” tutti gli spazi interni: “Prima avevamo quindici posti a sedere, adesso solo cinque. Sono troppo pochi per poter sperare di lavorare, a meno che non tornino tutti i clienti che avevamo prima, ma sono ancora terrorizzati e spaventati dal virus”, spiega Vargiu. “Abbiamo messo a un metro e venti centimetri di distanza gli unici due tavolini disponibili, ma non stiamo combinando niente. Il Comune potrebbe pedonalizzare la nostra strada, il marciapiede è troppo stretto per mettere tavolini e ombrelloni. Anche un nostro collega che ha un ristorante nella stessa via è d’accordo”.
Sì, ma così non potrebbero passare più automobili: “Siamo in centro storico, le zone pedonali sono utili. Abbiamo ricevuto solo i seicento euro del Governo”, dice il barista, “e sono spariti quasi subito tra bollette e spese varie. Paghiamo mille euro al mese di affitto, il padrone delle mura ha pazienza, ma non infinita, anche lui giustamente vuole la sua parte. Se non sarà pedonalizzata la strada, per il mio bar sarà la morte, è l’unica via d’uscita per potermi riprendere dopo due mesi di chiusura”.










