Il camping Tamarix, adagiato sulla spiaggia di Quartu, non esiste più. L’incendio scoppiato a inizio agosto ha distrutto tutto e, danni a parte, già da tempo si è parlato di bonifiche e di chi dovrà sostenere i costi di ripulitura. Per il Comune devono pagare tutte le spese i residenti, loro però hanno messo in moto gli avvocati Roberta Andria e Massimo Macciotta che, per conto del “condominio comunione Tamarix”, hanno presentato un ricorso. Oggi l’udienza al Tar per discutere sulla sospensiva. Da un lato il “condominio”, dall’altro Comune e parco di Molentargius. “Si è potuto avere un sereno confronto con le altre parti”, affermano i legali, “all’esito del quale si è deciso concordemente di fissare un tavolo tecnico per la valutazione delle prospettive di utilizzo dell’area. Prima di tutto dovranno essere discusse in tale sede le conseguenze dell’incendio che ha avuto origine nel territorio del parco, giungendo al coinvolgimento del Tamarix”. Una descrizione dell’origine del rogo differente da quella arrivata, nei giorni successivi al rogo, da altre realtà coinvolte. Ma tant’è, anche quello sarà un elemento che dovrà essere valutato.
“Il presidente del Tar Sardegna quindi, alla Camera di Consiglio, su accordo di tutte le parti, ha rinviato direttamente al merito all’udienza che sarà fissata entro il prossimo semestre. Il Tamarix confida nella possibilità del raggiungimento di un accordo che ponga fine alla più che trentennale vicenda dell’insediamento”.










