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Ha ricattato per due anni l’allora fidanzata sedicenne, obbligandola a inviargli immagini intime, minacciandola di diffondere le sue foto private e di picchiare e denunciare il suo nuovo compagno. E nelle chat telefoniche la obbligava a chiamarlo padrone.
Violenza sessuale, sextortion e detenzione di materiale pedopornografico: sono le accuse da cui deve difendersi un 26enne di Olbia.
A denunciare il giovane era stato il nuovo fidanzato della ragazza che aveva segnalato il caso allapolizia, spiegando che lei era terrorizzata dal suo ex e aveva paura anche a sporgere denuncia. Le indagini erano poi passate alla Dda e alla Polizia postale di Sassari, che aveva effettuato una perquisizione a casa del giovane, trovando sul suo smartphone le foto, i video e i messaggi incriminati. Al ragazzo era stato applicata la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla sua ex e alla famiglia.
Al processo la ragazza, che per la sua condizione psicologica è stata dichiarata non idonea a comparire in aula, si è costituta parte civile.