Caro affitti a Cagliari, studente getta il nastro inaugurale del campus davanti a Solinas: “Non c’è nulla da festeggiare”

Davide Piacenza 26 anni, di Biologia, reggeva il nastro inaugurale del nuovo campus, ma l’ha lasciato cadere a terra poco prima che il presidente lo tagliasse con le forbici e ha poi dichiarato: “Oggi non c’è niente da festeggiare”. All’esterno la protesta degli studenti: “Costo degli alloggi troppo elevato in città”


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Reggeva il nastro inaugurale del campus universitario. Ma l’ha lasciato cadere a terra poco prima che Solinas lo tagliasse con le forbici e ha dichiarato: “Oggi non c’è niente da festeggiare”, tra lo stupore dei presenti. Il protagonista della protesta è Davide Piacenza, 26 anni, studente di Farmacia (e non Matteo Pisu, come riportato per errore in precedenza). E’ stato inaugurato così il campus di viale La Playa con la plateale protesta degli studenti universitari contro il caro affitti. “Il momento del taglio del nastro è stato l’unico in cui è stato possibile manifestare dissenso nei confronti della pomposa inaugurazione di un campus costruito in 20 anni e che offre soltanto 240 posti, esegui e non sufficienti per il ricoprire i richiedenti alloggio (più di mille domande)”, ha dichiarato Piacenza, “il mio gesto è motivato dalla mancanza di comunicazione con l’Ersu, dato che noi studenti e studentesse non abbiamo possibilità di interagire con l’ente edi esporre i nostri problemi e le nostre proposte.
Mentre un’élite stava lì ad autocelebrarsi e vantarsi dell’inaugurazione”, aggiunge, “gli studenti e le studentesse erano confinati al di fuori della struttura, limitati da un cordone di guardie e forze dell’ordine. Nessun politico o membro Ersu si è avvicinato, tantomeno i rappresentanti degli studenti invitati li per fare la figurina. Siamo rammaricati da questa sconnessione con l’ente. Nel momento in cui in tutta Italia si manifesta per il caro affitti anche a Cagliari i prezzi salgono, e gli studenti e i giovani lavoratori faticano sempre di più a rientrare con le spese a fine mese. A discapito delle promesse fatte dall’Ersu i posti alloggio sono sempre pochi e la compagine politica e la direzione dell’ente”, conclude, “preferiscono cementificare e sprecare soldi piuttosto che utilizzare tutti i fondi per riqualificare per edifici già esistenti, ex case dello studente, abbandonati e caduti in disuso ( residenza in via monte santo chiusa 2015, residenza in via Roma 2012) Il mio è stato l’unico gesto possibile”.
All’esterno un gruppo di studenti ha protestato con le bandiere in pugno. “Tre case degli studenti sono chiuse e presto con l’apertura di viale La Playa dopo 20 anni, chiuderanno altro”, ha dichiarato Matteo Pisu, coordinatore di Unicaralis, “oggi non c’è nulla da festeggiare”. Solinas ha espresso la propria solidarietà agli studenti: “Questo è solo il primo passo”, ha dichiarato. 
 “Il tema del caro affitti per gli universitari – ha scritto ieri in una nota la segreteria della Camera del Lavoro di Cagliari – si inserisce nel più ampio quadro della precarietà abitativa che purtroppo coinvolge sempre più persone ed è legata all’aumento delle povertà, alla riduzione del potere d’acquisto dei salari e alla generale fase di crisi che stiamo vivendo”.
La Cgil di Cagliari sottolinea che l’offerta di alloggi studenteschi e la quantità di contributi messa a disposizione dall’Ente regionale per il diritto allo studio universitario è ben lontana dal coprire l’intero fabbisogno, con la conseguenza che la difficoltà a reperire casa costituisce un grave ostacolo aggiuntivo all’esercizio del diritto allo studio. Per queste ragioni il sindacato chiede che il fondo contributi sia incrementato e che si acceleri la ristrutturazione delle case dello studente visto che troppi posti letto sono al momento inutilizzabili.
Oltre agli studenti sono penalizzati i giovani e gli stranieri ed è in questa direzione che si dovrebbe intervenire, con maggiori investimenti dedicati all’edilizia residenziale pubblica, oltre che alla rigenerazione urbana: su questi temi la Camera del Lavoro Metropolitana Cgil di Cagliari, insieme alle sue categorie e alle associazioni degli inquilini (Sunia) e dei consumatori (Federconsumatori) elaborerà una piattaforma territoriale per il diritto alla casa rivolta alle istituzioni locali e regionali, per contrastare la precarietà abitativa, per rispondere ai bisogni emergenti e contribuire a politiche locali ispirate da criteri di sostenibilità sociale.


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