Giulio Regeni fu ucciso dai servizi di sicurezza egiziani perché creduto una spia inglese. A dirlo, questa volta, non sono gli inquirenti italiani che indagano sul rapimento e la morte del giovane ricercatore italiano, ma un supertestimone che, secondo quanto scrivono Corriere e Repubblica, ascoltò una conversazione proprio tra uno degli agenti responsabili del rapimento e un altro poliziotti africano. CONTINUA A LEGGERE SU AGI.IT













