Non costrinsero una 16enne a prostituirsi, assolti in Sardegna fidanzato e suocera

Secondo l’accusa avrebbero costretto la ragazza a concedersi a uomini più grandi e facoltosi per soddisfare le loro fantasie sessuali. La ragazza sarebbe stata pagata con piccoli regali e ricariche telefoniche


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Non costrinsero una 16enne a concedersi a uomini più grandi e facoltosi per soddisfare le proprie fantasie sessuali e incassare denaro: sono stati assolti, perché il fatto non sussiste, un uomo di 32 anni e sua madre di 59, entrambi algheresi, dall’accusa di induzione alla prostituzione nei confronti della ex fidanzatina del 32enne, che all’epoca dei fatti, nel 2011, aveva 16 anni. Il collegio dei giudici, presieduto da Monia Adami, ha respinto le richieste di condanna a cinque anni e 14mila euro di multa per lui, e a sette anni e mezzo e 21mila euro di multa per la donna, formulate dalla pm Maria Paola Asara.

In alcune occasioni la ragazza per le sue prestazioni, sempre secondo l’accusa, sarebbe stata pagata anche con ricariche telefoniche. Una tesi rigettata dalla difesa le cui argomentazioni alla fine hanno convinto i giudici che non avevano elementi per emettere una sentenza di condanna oltre ogni ragionevole dubbio, come hanno spiegato i legali.