Ritorna prepotentemente d’attualità, in vista delle vicinissime elezioni comunali, l’idea di costruire un maxi acquario a Cagliari. La proposta arriva dal centrodestra e, dopo la “benedizione” della Regione arriva il “no”, netto, da parte degli animalisti. In prima linea c’è Anna Rita Salaris, coordinatrice regionale del Movimento Animalista Sardegna. Ha letto su Casteddu Online gli articoli legati al progetto ed è arrabbiatissima: “Gli acquari sono degli allucinanti lager per tutte le specie di pesci, vengono rinchiusi e privati del loro habitat naturale, solo per far felici gli uomini”. Uomini – e donne, ma anche bambini – che però sono disposti a pagare un biglietto per osservare gli animali da oltre uno specchio, facendo girare l’economia: “No a queste orrende vetrine, le occasioni di lavoro in Sardegna esistono già, bisogna seguire le strade della pastorizia e dell’agricoltura. Gli animali non devono soffrire per nessun motivo”, afferma la Salaris.
Anzi, c’è di più. La coordinatrice sarda del Movimento Animalista ne fa anche una questione di educazione: “I giovani d’oggi cresceranno con la convinzione che è normale intrappolare dei pesci, privandoli della loro naturale libertà. L’acquario è un’idea medioevale e pienamente diseducativa. Non c’è un vero sviluppo se l’uomo e l’animale sono separati da un vetro, entrambi hanno il pieno diritto di trascorrere un’esistenza libera, durante la quale si possono spostare ovunque”. Nel caso dei pesci “nel mare, negli oceani, nei laghi. Non dentro tristi e antichi acquari”.











