Partiamo da un presupposto: Cagliari è una città bellissima, lo dimostra questa foto del nostro Renato Scano, che ritrae i colori del nostro centro storico. Cagliari è come una Ferrari che ha sempre viaggiato però col freno tirato: non siamo mai riusciti a valorizzare al meglio la nostra spiaggia, anzi l’abbiamo devastata col ripascimento. Non mettiamo in vetrina i nostri monumenti, anzi li ricopriamo di legnaia e sterpaglie, poi li teniamo sbarrati. Non siamo mai riusciti a sfruttare la grande fortuna ambientale di una delle poche città europee che possiede due grandi zone umide, gli stagni di Molentargius e Santa Gilla sono state due enormi mangiatoie di milioni di euro, fondi regionali e comunitari. Ora però la sfida è sulla Grande Cagliari: è sulla crescita della città insieme al suo hinterland che si gioca la vera partita in vista delle prossime elezioni comunali. Cagliari ha 150mila abitanti ma si calcola ogni giorno un flusso di 270mila persone. Piergiorgio Massidda sostiene che bisogna creare veri e propri servizi sia per i cagliaritani che per i tanti lavoratori che arrivano in città, compresi gli studenti universitari. E ieri ha lanciato l’idea del progetto Cagliari Capitale, in un dibattito all’Exmà che ha ufficialmente aperto la grande volata verso le elezioni del 2016. Massidda non è ancora ufficialmente in campo ma ha già l’appoggio di tante associazioni cittadine, potrebbe dare vita a un grande progetto per Cagliari non legato ai partiti, un grande polo civico insomma che potrebbe arrivare dritto al cuore dei cagliaritani, puntando sui posti di lavoro che arriverebbero proprio grazie a quella valorizzazione della città mai decollata. Massidda è reduce da un viaggio a Dubai e negli Usa nel quale ha incontrato anche i vertrici di Google, che potrebbero investire a Cagliari e sono interessati, in particolare, alla costruzione dei droni. Poi c’è la scatola della zona franca, dove i vantaggi fiscali per chi investe potrebbero essere notevoli.
Il centrosinistra è più che mai al bivio Zedda: il rinvio del processo sul teatro Lirico (ieri l’udienza è saltata per l’assenza di un giudice) paradossalmente non agevola il primo cittadino, che sperava di uscire subito dal processo che lo vede imputato per abuso d’ufficio nel caso Crivellenti. L’impressione però è che il Pd abbia già deciso di non ricandidarlo a prescindere dai suoi guai giudiziari: a ottobre qualcuno chiederà le primarie, e salterà fuori un candidato forte del Pd (in pole position Piero Comandini, ma non si escludono sorprese) che vincerà agevolmente le primarie. I partiti infatti contano ancora, e l’unico vero partito a Cagliari è il Pd: grazie anche all’effetto Renzi è fortissimo, ha i numeri per vincere anche le prossime elezioni. Soprattutto se il centrodestra dovesse presentarsi diviso.
Forza Italia si sta invece compattando attorno al suo capogruppo Giuseppe Farris, che sarà quasi certamente il candidato sindaco per cercare di ricomporre i partiti della vecchia coalizione che ha governato per 20 anni. Zedda infatti viene considerato in caduta libera, alcuni nel centrodestra ieri lo hanno ribattezzato “mister denuncia”, dopo la scelta singolare di querelare i titolari del distributore di via Cadello che hanno perso il lavoro. Se il centrodestra andasse diviso, la sfida Farris-Massidda potrebbe rivelarsi uno spareggio per il ballottaggio col candidato del Pd. E naturalmente c’è l’incognita Grillo, il Movimento 5 Stelle presenterà un suo candidato sindaco. Prima però ci sarà da nominare il nuovo presidente dell’Autorità Portuale: i nomi più gettonati sono quelli di Chicco Porcu e Massimo Deiana, ma nella terna della Camera di Commercio dovrebbe esserci anche lo stesso Massidda. All’ombra dei giochi politici c’è questa bellissima città. Coi suoi magici colori, con le sue speranze disattese.












