Il ritrovamento del corpo di Rosanna Pilloni ha come aperto uno squarcio su Sarroch, consentendo di scoprire particolari e fatti che, seppur non rilevanti penalmente, almeno al momento, sono utili a comprendere come sia stato possibile che, per almeno due anni, ma ci sono addirittura dei parenti che allungano il periodo ad almeno 36 mesi, la 78enne non sia stata cercata, in modo convinto, da nessuno. Lunedì il medico legale Roberto Demontis eseguirà l’autopsia sul cadavere dell’anziana, dai primi riscontri le cause del decesso sono naturali ma la certezza, in casi simili, deve essere granitica. Appurato che la Pilloni fosse malata da tempo e che stesse combattendo contro varie patologie, resta da capire come mai in una realtà piccola come Sarroch chi la stesse cercando si sia accontentato delle motivazioni date da Sandro Mallus, il figlio di 54 anni che condivideva con lei la casa di via Piemonte. Non risultano casi o segnalazioni specifiche di fatti gravi alle forze dell’ordine. Madre e figlio vivevano quasi nell’anonimato. Quasi. Sandro Mallus girava ogni tanto per il paese, tra bar e market, rassicurando tutti: “Mamma non esce di casa perchè non sta bene”. Una dichiarazione vera, stando a quanto scoperto dai carabinieri. Ma resta, ovviamente in primo piano, quanto ha combinato quando la 78enne è deceduta: corpo preso dal letto, trascinato al piano terra della casa e rinchiuso nel congelatore. E a Sarroch c’è chi giura di averlo sentito dire, con tono scherzoso, “prima o poi metterò mamma nel freezer”.
In Irlanda vive l’altro figlio, Andrea Mallus, 44 anni: “Qui mi sono rifatto una vita, anche io avevo problemi di dipendenza da droghe e ne sono uscito”. Racconta che, negli ultimi due giorni, varie persone l’hanno contattato: “Alcuni miei parenti, tra i quali una cugina che è sicura di non avere mai più avuto notizie di mia mamma dal 2021, ma anche un amico che vive in una stradina parallela. Sono andati tante volte a suonare il campanello, ma a vuoto. Le serrande erano sempre abbassate e dentro regnava il silenzio”. Ma da quanto tempo? “Da qualche anno, ecco perchè penso che la morte di mia madre possa risalire anche a più di due anni fa. Magari, mio fratello Sandro non faceva entrare nessuno perchè temeva che potessero scoprire ciò che aveva fatto”. Cioè congelare la mamma per avere, sicuri, 500 euro al mese: “Per quella cifra, che si fa in una settimana di lavoro, molto meglio andare a lavorare. Non posso tollerare che sia arrivato a compiere un fatto simile. Con lui avevo interrotto i rapporti da tempo e avevo saputo che aveva detto a mio padre, che da sette anni vive da un’altra parte in seguito alla separazione ma che resta il proprietario della casa, che per quanto gli riguardava potevo scordarmi di rientrare in quella casa”. Ma Andrea Mallus era andato a vivere lontanissimo da lì, all’estero, per un motivo: “Non volevo più avere rapporti con Sandro, in paese avevo detto a tutti di non farmi sapere nulla di lui e di non dirgli nulla di me. Mamma era una grande risparmiatrice, almeno sino al 2019 so che aveva oltre cinquantamila euro in banca, più altri tremila intascati per la vendita di un’automobile e buoni fruttiferi molto datati”. Sino all’esito dell’autopsia la situazione resta in stand by: il 54enne Sandro Mallus è denunciato a piede libero per occultamento di cadavere e truffa ai danni dell’Inps. L’uomo è tutelato dalla legale Michela Zanda: “Devo ancora incontrarlo e parlarci, bisogna ricostruire alla perfezione cosa tutto sia accaduto”.










