Quindi, un’altra tassa sul turismo? Quindi, non bastano i prezzi esagerati dei traghetti e degli aerei? Quindi, anzichè incentivare italiani e stranieri a scommettere sulla nostra Sardegna, proviamo a spennarli ancora? Fa discutere la proposta di Sel e Partito dei Sardi di istituire una nuova tassa regionale di soggiorno, dieci euro per chi sbarca nell’Isola in aereo o in nave. Come se fossimo una colonia da “esportare” a pagamento. Come se arrivare in Sardegna fosse diverso che arrivare a Roma o a Firenze, si dovrebbe pagare soltanto per toccare il suolo dorato. Quindi è questo il sogno dei partiti di Piras e Maninchedda, salassare ulteriormente i vacanzieri? Una tassa simbolica per produrre più servizi, forse perchè noi non ne sappiamo produrre davvero? Con la scusa dell’ambiente e del paesaggio?
E a rimetterci potrebbero essere paradossalmente proprio i Comuni più turistici, che a loro volta già applicano una tassa di soggiorno. Come se già le vacanze da noi non costassero troppo: i nostri lungimiranti politici, non pensano che ovunque con le vacanze low cost si spende molto meno e che ci sono tantissimi alberghi sardi chiusi o in vendita? Perchè la nostra politica è sempre quella di spennare, e non di favorire? Forse sarebbe meglio spendere quei dieci euro a turista per mandare alcuni politici a fare qualche viaggio di aggiornamento nel mondo. Magari in Croazia, dove ci stanno rubando i turisti con spiagge bellissime, ma non come le nostre. Però, a prezzi decisamente inferiori. Nota a margine: gli stipendi di consiglieri regionali, assessori e deputati di Sel e Partito dei Sardi (e dei loro portavoce) ovviamente, resterebbero invariati.












