Avrei il piacere di condividere con i lettori del vostro giornale la mia esperienza. Credo sia importante dare uno spiraglio di luce a chi vive nel buio della malattia. Grazie:
“Viaggio all’Oncologico.
Un lunedì qualunque accompagno mia madre per la preospedalizzazione, causa carcinoma renale. Appuntamento per le 7:15, arriviamo 5 minuti prima e un addetta del reparto già ci aspetta per accompagnare i pazienti in reparto. Ne approfitto per un caffè al bar dell’ospedale e nell’attesa incontro tante persone che vanno e vengono, tanti pazienti, chi con lo sguardo spento consapevole del male che lo affligge e chi con positività e ahimè assiduo frequentatore del luogo si muove con destrezza. Accanto al bar c’è una cappella, vi entro, e già subito dalle immagini sacre poste all’interno, percepisco quante preghiere e speranze su di esse vengono riposte, è un fardello pesante per chi deve farsene carico, ma per chi le osserva e le supplica dona sollievo. Il martedì successivo al giorno qualunque è previsto l’intervento di crioablazione su mia madre, dottor Stefano Marini e il suo staff eseguono con molta professionalità l’intervento. Si parla tanto di mala sanità, ma una volta tanto bisogna parlare anche di buona sanità fatta da medici e paramedici che hanno un solo scopo, il nostro benessere. Le immagini sacre della cappella con la preziosa e indispensabile collaborazione della medicina e dell’uomo hanno raggiunto lo scopo, il nostro benessere.
Un figlio qualunque di una madre qualunque.”