C’è chi dirà che i lavori in quel punto sono finiti e che, quindi, i tratti della nuova via Dante di Cagliari già vecchi potrebbero essere semplicemente frutto dell’usura. Possibile, ma siccome non siamo in guerra e non ci sono, quindi, carri armati in giro, pare difficile che le lastre spaccate siano frutto delle passeggiate tanto sperate dall’ex amministrazione comunale di centrodestra per rinvigorire una strada dove, invece, continuano ad abbondare le vetrine vuote e le serrande polverose. Cartoline estive del degrado, eccole: pezzi di marmo lasciati o vicino alle griglie delle fogne o ai bordi di aiuole dove salvia, rosmarino e le altre essenza piantate sono cresciute già abbastanza per “trattenere” qualunque tipo di rifiuto. E qui la colpa è dei cafoni, naturalmente, ma le cartacce e volantini promozionali che soffocano l’erba vengono trascinati dal vento e, lì, si bloccano.
Quasi nessuno si siede sulle panchine semi rettangolari senza schienale, ma è il meno. La pista ciclabile è già sbiadita e sporca, soprattutto nel tratto tra subito dopo la rotonda di piazza San Benedetto sino alla via Petrarca. Ciliegina sulla torta? I monopattini parcheggiati sulle aiuole: molto probabilmente c’è qualche ecologista della prima ora che vede una coabitazione non grave tra i mezzi green e le aree green. Battute a parte, la cosiddetta nuova via dello shopping necessità già di più di un ritocco, a pochissime settimane di distanza dalla fine del cantiere.










