Proseguono le contestazioni legate al caso della cittadina che, al rientro dalle vacanze, ha trovato il contatore dell’acqua sigillato senza alcun preavviso. La donna ha denunciato pubblicamente l’accaduto, sottolineando di aver regolarmente saldato una bolletta da 203 euro, seppur in ritardo, e di non comprendere le ragioni della sospensione del servizio. La replica di Abbanoa non si è fatta attendere. La società ha smentito categoricamente che il distacco sia avvenuto per un semplice ritardo nel pagamento. “Mai fatta la voltura dopo il decesso dell’intestatario. Quasi 2000 euro di consumi mai pagati”, ha chiarito l’azienda, aggiungendo di aver effettuato tutte le verifiche necessarie. “La realtà è del tutto differente rispetto a quanto ha lamentato la signora che, sentita direttamente dal nostro call center, ha ammesso una serie di irregolarità sulla sua utenza. È del tutto falso che la fornitura sia stata slacciata per il ritardo di qualche giorno nel pagamento di una bolletta di circa 200 euro. L’utenza è stata artatamente lasciata intestata, dagli attuali usufruitori, a una persona che è risultata deceduta: dalla sua morte non è mai stata presentata alcuna voltura per il cambio di intestazione. In compenso si sono accumulati debiti di quasi 2000 euro per consumi mai pagati. L’attuale proprietaria dell’abitazione è stata invitata a regolarizzare la sua posizione”. La donna, dal canto suo, aveva evidenziato la mancanza di comunicazioni preventive e le difficoltà affrontate a seguito della sospensione, dichiarando di non sapere quanto a lungo le sarebbero durate le riserve d’acqua disponibili. La vicenda resta al centro dell’attenzione, con posizioni contrapposte e interrogativi ancora aperti sulla gestione delle utenze in situazioni di subentro e successione.












