La grana Lirico sulle prossime elezioni comunali di Cagliari. Non uno ma ben 17 abusi di ufficio contestati dal pm Pilia al sindaco Massimo Zedda, sulla gestione del teatro cagliaritano. La richiesta di interdizione, preceduta in consiglio comunale dall’annuncio di Zedda: “Lascio la presidenza della Fondazione, al mio posto arriverà un sostituto”. Un annuncio boomerang per tutto il centrosinistra, perchè il Pd aveva subito applaudito la scelta del primo cittadino in aula. Senza sapere che, in realtà, arrivava dopo la richiesta del magistrato di interdirlo. Ora c’è chi si chiede: la questione morale vale soltanto per la Barracciu, che vinse le primarie ma non fu candidata alla Regione senza essere nemmeno portata ancora a processo? E cosa accadrebbe in caso di condanna di Zedda e in caso di rielezione a sindaco tra un anno? Nel Pd la voglia di primarie cresce, il partito difficilmente potrà affrontare una campagna elettorale in questa situazione così delicata, sperando comunque che il sindaco esca al più presto dall’inchiesta sul Lirico. Ma i nomi di Piero Comandini e Davide Carta, in prospettiva primarie, prendono quota.













