Cagliari,la rabbia dei prof universitari: “I nostri stipendi bloccati”

La protesta in Rettorato di docenti e ricercatori: una lettera aperta contro il blocco degli stipendi. “Questo sistema è destinato al collasso”


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Anche i professori di Cagliari si mobilitano contro il blocco degli scatti stipendiali.

In contemporanea con altri 65 atenei italiani, docenti e ricercatori presentano nel Rettorato di Via Università, la lettera contro il blocco degli stipendi. Blocco che per altre categorie pubbliche, tra cui i magistrati, polizia e forze diplomatiche è stato revocato, e che invece prosegue per il quinto anno consecutivo per la docenza universitaria.

A fare le veci del Magnifico, il Prorettore Francesco Mola, la quale appoggia la posizione dei professori quando dicono “L’unico obbligo per il governo è sostenere e finanziare l’università”.

In quest’ottica il punto cardine della manifestazione, è quello non di avere la restituzione della quota trattenuta nel quadriennio precedente, ma la resa e l’acquisizione dello stipendio percepito, senza il blocco, partendo dal 1Gennaio 2015.

La parola dei ricercatori: “Chi fa ricerca è costretto a guardare sempre avanti ed è molto triste il solo pensare che si stava meglio quando si stava peggio, perchè i nuovi interventi rischiano di essere sempre peggiori e ci sarà un momento in cui tutto questo sistema collasserà.”

In un gioco delle tre carte, dove parametri mutevoli, premi FFO e non rispetto di quello che è un diritto: lo scatto stipendiale. L’offerta formativa si trova sull’orlo del precipizio, pronta a cadere, spinta dal suo stesso sistema interno, lo stato.

La lettera redatta a livello nazionale, non include le specificità della realtà di Cagliari, esposte a gran voce nell’aula: “Il nostro ateneo sta attraversando una crisi strutturale, che si traduce in perdita di possibilità. Gli studenti migliori, quelli che puntano direttamente alla magistrale, non scelgono di iscriversi all’università di Cagliari, perchè è il tessuto produttivo che circonda l’ateneo ad indirizzare lo studente verso il suo futuro. Se questo ha le porte chiuse, la scelta dei giovani si riversa in altre città italiane. Lo status di fuori corso a Cagliari caratterizza coloro che non possono permettersi di studiare senza al contempo lavorare. Tutti questi fattori porteranno ad un emoragia didattica.”

Nonostante Cagliari sia vista da tutti, in primis l’ambasciatore indonesiano come sottolineato dal prorettore, come la città universitaria ideale.

 


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