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«Chi può darci una mano, col cuore e la sensibilità di sempre, ci dia aiuto: servono ombrelloni, acqua fresca, il presidio continua e noi non ci muoviamo da qui, ma il caldo ed il sole di queste ore complica tantissimo la nostra azione di protesta simbolica. Aiutateci….chiunque possa farlo. Noi siamo qui». E’ l’appello lanciato questa mattina dai talassemici che presidiano dinnanzi al Microcitemico di via Jenner a Cagliari. Un sit-in per lanciare un SOS ad Istituzioni e non solo, su una vicenda che tiene testa i talassemici da un lato e Asl e la Regione dall’atro: «Abbiamo bisogno di più spazi e di maggior personale – ha denunciato ieri Ivano Argiolas, di Thalassa Azione Onlus – Spesso dobbiamo attendere le trasfusioni perché mancano questi due requisiti essenziali”. Il disagio era stato denunciato nei giorni scorsi con una lettera dell’associazione di talassemici: “due stanze del reparto ‘Dh Talassemia Età evolutiva’, attualmente utilizzate per le terapie trasfusionali dei pazienti con talassemia, sono state assegnate ad un altro dei servizi presso lo stesso ospedale. Esprimiamo il nostro massimo disappunto per l’ennesima decisione perpetrata dalla Asl 8 ai danni della comunità di persone con talassemia».
L’AZIONE DI LOTTA. La tenda ed il gazebo e l’enorme striscione “Giù le Mani dal Microcitemico”, montato questa mattina sulla facciata del Palazzone del presidio ospedaliero di Via Jenner, sono la dimostrazione che la loro voce, quella dei talassemici cagliaritani e non solo, vuole arrivare oltre i reparti, tra la gente, tra i politici regionali e dentro le stanze dell’azienda sanitaria locale. Il caldo torrido di queste ore non aiuta di certo la delegazione che presidia l’ingresso del Microcitemico. Nel documento unitario, firmato da Comitato “In difesa dell’Ospedale Microcitemico – Thalassa Azione Onlus – Thalassemici Sardi Onlus e Rappresentanti dei Pazienti e dei Genitori dei Pazienti, inviato alla dott.ssa Savina Ortu (Commissario Straordinario ASL8 Cagliari), alla dott.ssa Graziella Pintus (Commissario Straordinario A.O. Brotzu), all’assessore all’igiene e sanità e all’assistenza sociale, Luigi Benedetto Arru, al dott. Pierpaolo Pani (Direttore Sanitario Asl 8 Cagliari), al Dott. Pacifico Nazzareno (Direttore Sanitario A.O. Brotzu), alla Dott.ssa Gabriella Nardi (Direttore Sanitario P.O. Microcitemico) ed ai responsabili della Clinica pediatrica I, prof.ssa Anna Maria Nurchi e di DH Talassemia Età evolutiva, prof. Paolo Moi, il disperato appello: «Non è nostra intenzione fare una cosiddetta “guerra tra poveri” o negare il diritto, specialmente ai bambini, di curarsi al Microcitemico. Ma non è nemmeno nostra intenzione cedere degli spazi che da pochi mesi erano finalmente rientrati a nostra disposizione dopo anni di sacrifici fatti per lasciare le stanze al Centro Trapianti – si legge tra le righe del documento – l’assegnazione di due stanze del reparto DH Talassemia Età evolutiva alla Prima Clinica Pediatrica è un grave affronto, quelle stanze sono infatti fondamentali per la nostra cura, ancora di più in un’ottica di riorganizzazione del servizio di Day Hospital, per la quale un progetto che ci risulta approvato dalla stessa Asl 8 giace dimenticato in chissà quale cassetto e la nostra preoccupazione è che non venga più tirato fuori da quel cassetto anche per via di questa decisione». Per il momento, i talassemici non abbassano la guardia, ma rilanciano a chi di competenza un accorato appello: «Non dimenticatevi di Noi».Servizio del giornalista/fotografo, Alessandro Congia per preprod.castedduonline.localmente.it