Stop alle concessioni, pedane inutilizzate e senza clienti e residenti senza parcheggio: è il gran pasticcio dei tavolini nelle aree di sosta che sta creando disagi agli abitanti di viale Trento e del corso Vittorio Emanuele II. Soprattutto a quelli della parte meno “nobile” e frequentata, quella non pedonalizzata tra via Caprera e viale Merello. Il Comune ha pensato di rilasciare le concessioni alle attività produttive come bar e ristoranti per sostenerli nella difficile fase della ripartenza post lockdwn. Ma dopo un incidente stradale il piano si è arenato. Le concessioni però sono rimaste in essere e così niente tavolini e clienti, ma nemmeno post auto per gli abitanti costretti a corse supplementari in auto per la disperata ricerca di uno spazio di sosta.
Una beffa per tutti: “Le pedane sono vuote da mesi, anche perché molti titolari hanno altre attività in zone più redditizie e possono permettersi il lusso di non sfruttarle. Ma noi ora non sappiamo dove lasciare l’auto e dove sbattere la testa”, dichiara Adolfo Costa, rappresentante del comitato spontaneo residenti del Corso, assieme a Laura Demontis, “ma soprattutto, perché il Comune da deciso senza dare attenzione le nostre esigenze. Perché non ci ha interpellato. Ci ascolta solo qualche consigliere come Marzia Cilloccu o Roberto Mura, ma il Comune dov’è”?
Tre in tutto le pedane tra viale Trento e Corso per sette posti auto spariti. “Ma altre concessioni sono in arrivo”, aggiunge Costa, “noi non vogliamo ricorrere al Tar ma chiediamo che il Comune intervenga. O liberandoci posti auto dell’autosilo di va Caprera o del parcheggio dei palazzi Puddu di viale Trento, oppure revocando le concessioni restituendo parcheggi ai cittadini. Sappiamo che sono importanti per le attività produttive, ma ci siamo anche noi”.