Certo, la giornata era alquanto diversa dal solito, la tanta gente navigava da un lato all’altro della spiaggia “de is de nosus”. E’ sempre bello starci qualche ora, la possiedi dentro casa ed anche grazie ai trasporti pubblici arrivarci non è un problema. Su Poetu. Dieci, quindici minuti ed eri lì nel mondo chiamato libertà. Non era più quello di una volta, colorate casette e sabbia scolorita ma il suo fascino, era sempre uguale. Poi vuoi mettere incontrare ancora l’amore della tua vita, sinuosa distratta color castano e verde. Un’attrazione fatale. Potevano anche sfrecciare nel cielo le Frecce tricolori, che le immense gambe sode, da sembrar legno del più duro ginepro ti tramortivano. Per non dire dei piedi da sballo. Gli amici più intimi direbbero, con presa in giro: “o Gianfra, ma sesi innamorau”. Devo ammettere ero innamorato e tentai l’approccio indiretto. Tanta stanchezza, la sveglia all’alba, facevano il resto. Facevo finta di non guardarla ma doveva essere palese l’interesse, avevo l’occhio “boccomerante”. Lei faceva finta di nulla, impassibile, ferma accanto all’asciugamano variopinto, che riportava il sempre adorato stemma dei quattro mori. Quando tutti iniziarono a occuparsi del volteggiare della squadra aerea, vista la mia timidezza, che fai? Chiaramente, te la tenti. Dai, ora ci vai e ti dichiari. Appena avvicinato, mi siedo e sfondo il suo velo verde prendendo una di quelle, “sbruncate” secolari. Me la ricorderò per tutta la vita. Meno male, mi dico, che son tutti distratti. Attendo cinque minuti e, a costo di farmi denunciare ci riprovo. Mi avvicino, provo ad accostarmi ci sono, che fa la Signora una mossa: inaspettata, velocissima, mi chiude il pollice fra le sue gambe. Dio che dolore, ahhhhh!!!! Che avevo fatto di male. Avevo solo bisogno d’affetto, di farmi abbracciare distrarmi. Di riposarmi fra le sue braccia. Il risultato? Devastante, per un approccio non riuscito: la schiena a pezzi, il pollice spezzato. Ghiaccio per far passare i bollenti spiriti e non far ingrossare il dito. Che giornata, che stanchezza altro che riposo e distrazione. Era la prima volta. Di certo non ci proverò più. E, mi farò passare la cotta per te, volevo solo darti tutto l’amore che avevo. Vai, vaiiii!! Allontanati da me, cara SIGNORA LA SDRAIO. Volevo solo sdraiarmi su di te un istante. MESTAMENTE E DOLORANTE mi ristendo sopra il mio abituale, asciugamano. Bastano le dimensioni uno per uno. Tu non tentarmi più. E’ meglio. Sono realmente accaduti, i personaggi e la storia sono veri? Forse. VEDETE Voi. Se vedete la Signora La Sdraio fatele sapere di starmi distante. Sono ormai intraverso ops, scusa mi hai stordito ti amavo, sono fortemente introverso. Gianfranco Carboni













