Non dover contare morti è già un successo, e non è così scontato. Parte da questa constatazione il numero uno della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, arrivato poco dopo mezzogiorno nella sede di Cagliari, dove da tre giorni, ininterrottamente e 24 ore su 24, la macchina di controllo tiene sotto osservazione il territorio devastato dalle fiamme. E’ lì da domenica sera anche il presidente della regione Christian Solinas, che nel primissimo pomeriggio ha ricevuto la telefonata del capo dello Stato: Mattarella ha espresso vicinanza e solidarietà ai sardi e alla Sardegna, elogiando l’operato dei soccorritori. Curcio ha intanto elogiato la macchina regionale per il lavoro fatto a monte: “La regione, grazie alla prevenzione, è riuscita a evitare morti” ha sottolineato, evidenziando che “il fatto che non ci siano vittime viene dato per scontato ma purtroppo nella realtà della vita quotidiana non sempre è così”.
Ma sarebbe un errore pensare che è finita, perché dopo 20mila ettari inceneriti e migliaia di animali morti, di case e aziende perse per sempre, di sacrifici di una vita andati in fumo, non è finita per niente. Fra le corse contro il tempo per bonificare i territori inceneriti e i roghi ripresi oggi a Santu Lussurgiu, scatta un nuovo allarme: “Ci attendono giornate complicate, oggi c’è una tregua ma da domani riprenderà a soffiare il maestrale e dobbiamo stare in guardia”, ha detto Curcio, assicurando che l’attenzione da parte del governo è massima sin dai primi istanti di questa tragedia senza precedenti. “Anche la mia presenza qui oggi dimostra la forte attenzione della presidenza del consiglio. Ora riporteremo al governo la quantificazione dei danni fatta insieme ai colleghi della sede regionale e poi ci sarà una valutazione politica”, ha spiegato. “E’ stato un evento particolarmente complicato, che ha richiesto l’impiego di centinaia di uomini da terra, mezzi aerei integrati da supporti greci e francesi, come prevede il protocollo europeo. I danni – ha poi spiegato Curcio – sono di due tipi: quello diretto che riguarda imprese e famiglie che hanno perso tutto e quello, diciamo, indiretto, che riguarda tutta la parte di una regione che sulla forestazione ha impostato la sua dinamica culturale e di sviluppo, ed è questa la più difficile da gestire”, ha concluso. Dopo una riunione operativa nella sede della Protezione Civile a Cagliari, Curcio si è spostato ad Alghero per altri incontri.












