Tra i suoi paesaggi che lasciano a bocca aperta, le spiagge e il mare cristallino, la Sardegna offre una vasta gamma di attrazioni subacquee in grado di soddisfare i desideri dei turisti che vogliono cimentarsi con la pratica del diving, accessibile a tutti con esperienze adatte per ogni livello di esperienza. La bellezza dei fondali, la biodiversità marina e le formazioni geologiche rendono l’Isola una delle destinazioni di immersione più straordinarie del Mediterraneo. Il diving offre una serie di benefici che vanno oltre l’aspetto fisico, contribuendo al benessere mentale e alla consapevolezza dell’ambiente marino. Ma è importante praticarlo in modo sicuro e responsabile, sotto la guida di istruttori qualificati, seguendo le regole e le procedure stabilite per garantire esperienze gratificanti e in piena sicurezza. Nelle località balneari sono tantissimi i centri specializzati e le strutture ricettive, hotel e resort, pronti a offrire pacchetti diving dedicati alla propria clientela pronta ad essere accompagnata tra le tantissime bellezze nascoste della Sardegna.

A cominciare dalle spettacolari caverne, con impressionanti stalattiti e stalagmiti sommerse. Ad esempio la Grotta di Nereo, vicino al promontorio di Capo Caccia ad Alghero. A una ventina di metri di profondità è la cavità marina più grande d’Europa che, tra un tunnel principale e varie diramazioni raggiunge una lunghezza di mezzo chilometro. Altra splendida destinazione è il Golfo di Orosei, ricco di pareti rocciose verticali e veri e propri canyon sottomarini dove, grazie alla luce solare filtrata dalle acque trasparenti, si può ammirare lo spettacolo e la ricchezza della biodiversità marina. Diverse aree costiere della Sardegna fanno parte di ecosistemi protetti, parchi e riserve, proprio con l’obiettivo di preservare e proteggere il fragile ambiente subacqueo, garantendo a chi si immerge esperienze indimenticabili. Come in superficie, anche i paesaggi sommersi sono variegati, con colori e giochi di luce alimentati dall’ottima visibilità, anche fino a trenta metri, che permette di godere appieno di tutti i benefici che offre la pratica del diving. Benessere per gli occhi, ma non solo. Infatti, è un’attività fisica che contribuisce a migliorare la resistenza, la flessibilità e la forza muscolare in un ambiente, quello appunto subacqueo, di per sé silenzioso, che garantisce una fuga dallo stress della vita quotidiana unendo la potenzialità della voglia di esplorare con la comprensione e connessione con una parte della natura che ci circonda. Si possono osservare le vaste praterie di Posidonia che si trovano sui fondali e che contribuiscono a migliorare la qualità delle acque, a incrementare la biodiversità marina e a ridurre la forza del moto ondoso, in particolare in caso di eventi di burrasca particolarmente violenti.
La Sardegna ospita anche alcune delle più belle formazioni coralline del Mediterraneo e, nuotando tra i fondali rocciosi o sabbiosi, si possono ammirare spugne di differenti colori e forme, gorgonie, crostacei e pesci di varie specie come murene, scorfani, saraghi, cernie e polpi. Nell’area marina protetta dell’isola dell’Asinara anche a bassissima profondità si possono osservare pesci diventati ormai rari nel bacino del Mediterraneo come le cernie brune o a 40 metri di profondità le nacchere della Pinna nobilis.

Se non basta ciò che di straordinario la natura ha plasmato in millenni di evoluzione geologica, il paradiso subacqueo dell’Isola offre pure diverse testimonianze delle attività umane del passato, più o meno recente. Talvolta le condizioni marine hanno consentito una efficace conservazione dei relitti di navi naufragate, in azioni di guerra o per il mare ostile, e di aerei precipitati, spesso nelle battaglie della Seconda Guerra Mondiale. In un altro tratto di mare tutelato, nell’isola di Tavolara, le immersioni, oltre che dal punto di vista naturalistico, si svolgono in una zona dove ancora oggi sono visibili le testimonianze storiche del traffici marittimi del passato. E spesso, da antichi affondamenti, i fondali sabbiosi lasciano intravvedere frammenti di anfore e di utensili in terracotta.

Particolare, al largo di Villasimius davanti all’Isola dei Cavoli, è l’escursione alla Madonna del Naufrago, statua dello scultore sardo Pinuccio Sciola, deposta più di 30 anni fa a 14 metri di profondità.
Di sicuro la Sardegna, per il suo clima mite, offre esperienze di diving per parecchi mesi dell’anno: il paradiso è ovviamente d’estate quando la temperatura dell’acqua che oscilla mediamente tra i 26 gradi in superficie e i 15 gradi a una profondità di una quindicina di metri. Ma non mancano occasioni per i subacquei più esperti e arditi anche nei mesi di bassa stagione o più freddi, soprattutto per le escursioni con finalità speleologiche.

Il diving in Sardegna è quindi un’esperienza straordinaria che mette insieme la bellezza del mondo subacqueo con il principio della conservazione responsabile dell’ambiente marino nell’ottica di un turismo sostenibile al 100%. L’Isola aspetta solo di essere esplorata per regalare visioni e sensazioni indimenticabili a chiunque decida di immergersi nelle sue acque accoglienti e limpide.













