Il taglio dei servizi agli anziani finisce sui banchi del consiglio: “La Regione non può restare a guardare. Depositata una mozione”.
“Con il nuovo bando Home Care Premium 2025-2028, l’INPS ha deciso di cancellare una parte fondamentale dell’assistenza domiciliare per anziani e disabili. Una scelta incomprensibile, che rischia di lasciare da sole migliaia di famiglie sarde, già oggi alle prese con servizi pubblici insufficienti”.
A prendere posizione è Alessandro Sorgia, Gruppo Misto, “la Regione Sardegna non può permettersi di ignorare questa emergenza sociale: ho perciò presentato una mozione urgente in Consiglio Regionale per chiedere un intervento immediato e deciso”.
Così il consigliere regionale Alessandro Sorgia denuncia il depotenziamento del nuovo bando HCP, pubblicato il 21 marzo dall’INPS, che ha escluso numerosi servizi socioassistenziali rispetto alle precedenti edizioni. I cambiamenti, spiega Sorgia, riguardano prestazioni fondamentali che venivano garantite attraverso gli Ambiti territoriali sociali: dal supporto psicologico e formativo per i caregiver, al trasporto sociale, fino all’assistenza educativa domiciliare e agli strumenti per l’autonomia personale. “Sono tagli silenziosi, ma gravissimi – aggiunge –. Non si tratta di benefit o di extra, ma di aiuti essenziali che permettevano a tante persone non autosufficienti di restare nella propria casa, con dignità, e alle famiglie di non crollare sotto il peso della cura quotidiana”. La reazione delle comunità locali non si è fatta attendere. In Sardegna, in particolare, diverse realtà territoriali si stanno mobilitando per chiedere il reintegro dei servizi esclusi, e una petizione online ha già raccolto centinaia di adesioni in pochi giorni. “Quando la voce dei cittadini è così forte e chiara, la politica ha il dovere di ascoltarla. E soprattutto di agire”, prosegue Sorgia. “Il disagio è reale, tangibile. Non parliamo di un problema astratto: parliamo di madri, padri, figli, persone che da un giorno all’altro scoprono che non avranno più l’aiuto di cui hanno bisogno”. Con la mozione presentata in Aula, il consigliere chiede alla Giunta regionale di attivarsi immediatamente, sollecitando l’INPS a correggere il bando e a reinserire le prestazioni escluse. Allo stesso tempo, si chiede al Presidente della Regione e all’Assessore alla Sanità e all’Assistenza Sociale di portare la questione all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni, affinché anche altre amministrazioni si uniscano nella richiesta. “La Regione Sardegna deve far valere la propria voce. Non possiamo tollerare un impoverimento così grave dei servizi per i nostri anziani e disabili, specie in un contesto come il nostro, dove già mancano operatori, risorse e strutture adeguate”. Sorgia invita inoltre la Giunta a valutare tutte le forme possibili di intervento compensativo, affinché le famiglie non restino completamente scoperte nel periodo in cui il nuovo bando sarà in vigore. “Se l’INPS non torna indietro, sarà compito della Regione trovare soluzioni concrete. Lasciare sole le persone fragili sarebbe una sconfitta morale e politica. La Sardegna – conclude – deve reagire, con orgoglio e responsabilità”.
“Con il nuovo bando Home Care Premium 2025-2028, l’INPS ha deciso di cancellare una parte fondamentale dell’assistenza domiciliare per anziani e disabili. Una scelta incomprensibile, che rischia di lasciare da sole migliaia di famiglie sarde, già oggi alle prese con servizi pubblici insufficienti”.
A prendere posizione è Alessandro Sorgia, Gruppo Misto, “la Regione Sardegna non può permettersi di ignorare questa emergenza sociale: ho perciò presentato una mozione urgente in Consiglio Regionale per chiedere un intervento immediato e deciso”.
Così il consigliere regionale Alessandro Sorgia denuncia il depotenziamento del nuovo bando HCP, pubblicato il 21 marzo dall’INPS, che ha escluso numerosi servizi socioassistenziali rispetto alle precedenti edizioni. I cambiamenti, spiega Sorgia, riguardano prestazioni fondamentali che venivano garantite attraverso gli Ambiti territoriali sociali: dal supporto psicologico e formativo per i caregiver, al trasporto sociale, fino all’assistenza educativa domiciliare e agli strumenti per l’autonomia personale. “Sono tagli silenziosi, ma gravissimi – aggiunge –. Non si tratta di benefit o di extra, ma di aiuti essenziali che permettevano a tante persone non autosufficienti di restare nella propria casa, con dignità, e alle famiglie di non crollare sotto il peso della cura quotidiana”. La reazione delle comunità locali non si è fatta attendere. In Sardegna, in particolare, diverse realtà territoriali si stanno mobilitando per chiedere il reintegro dei servizi esclusi, e una petizione online ha già raccolto centinaia di adesioni in pochi giorni. “Quando la voce dei cittadini è così forte e chiara, la politica ha il dovere di ascoltarla. E soprattutto di agire”, prosegue Sorgia. “Il disagio è reale, tangibile. Non parliamo di un problema astratto: parliamo di madri, padri, figli, persone che da un giorno all’altro scoprono che non avranno più l’aiuto di cui hanno bisogno”. Con la mozione presentata in Aula, il consigliere chiede alla Giunta regionale di attivarsi immediatamente, sollecitando l’INPS a correggere il bando e a reinserire le prestazioni escluse. Allo stesso tempo, si chiede al Presidente della Regione e all’Assessore alla Sanità e all’Assistenza Sociale di portare la questione all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni, affinché anche altre amministrazioni si uniscano nella richiesta. “La Regione Sardegna deve far valere la propria voce. Non possiamo tollerare un impoverimento così grave dei servizi per i nostri anziani e disabili, specie in un contesto come il nostro, dove già mancano operatori, risorse e strutture adeguate”. Sorgia invita inoltre la Giunta a valutare tutte le forme possibili di intervento compensativo, affinché le famiglie non restino completamente scoperte nel periodo in cui il nuovo bando sarà in vigore. “Se l’INPS non torna indietro, sarà compito della Regione trovare soluzioni concrete. Lasciare sole le persone fragili sarebbe una sconfitta morale e politica. La Sardegna – conclude – deve reagire, con orgoglio e responsabilità”.












