Non si arresta l’onda della discordia a favore della salvaguardia ambientale dell’Isola dei nuraghi e contro chi vorrebbe far diventare la Regione l’Isola delle pale: in ogni comune sono presenti i moduli per richiedere la proposta si legge, lunghe file nei corridoi per firmare, tutti insieme, quindi, a favore di una lotta pacifica e costruttiva. “Non ci arrenderemo” è lo slogan, insomma, e sindaci, assessori e consiglieri, oltre a sponsorizzare l’iniziativa, studiano e spulciano carte e progetti al fine di trovare l’inghippo da impugnare. Questo è quanto accaduto a Villacidro, a darne notizia è l’assessore Loredana Porcu durante l’assemblea pubblica di due giorni fa. “Ho avuto l’opportunità di intervenire, in rappresentanza dell’amministrazione, all’assemblea pubblica organizzata dal comitato spontaneo costituitosi per manifestare la contrarietà ai lavori di installazione delle pale eoliche nel cantiere noto come Santu Miali.
Durante il mio intervento, ho portato quella che è sempre stata la posizione della nostra amministrazione, la quale è favorevole ad una transizione energetica che deve avvenire contestualmente alla transizione ecologica, nel rispetto delle matrici ambientali, del paesaggio, dei suoli agricoli, dei contesti storico-culturale ed economico-sociali delle realtà locali e, al contempo, è assolutamente contraria alla speculazione energetica.
La nostra posizione, a partire da febbraio 2022 ad oggi, è stata ribadita in atti concreti, ossia osservazioni relative a procedure di V.I.A. per l’installazione di impianti eolici, fotovoltaici, agrivoltaici di grossa taglia, elaborate in sede di commissione Energia-Ambiente e inviate, a firma del sindaco, a tutti gli organi preposti, e in tre delibere di Consiglio con le quali abbiamo approvato rispettivamente: un atto di indirizzo politico sulla realizzazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (f.e.r.) di grande taglia; una richiesta di moratoria e un Atto di indirizzo politico sulla realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (F.E.R.) di grande taglia.
Una mozione sulla incentivazione verso la transizione energetica e per la promozione dei Gruppi di Autoconsumo di energia da Fonte Rinnovabile e delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sul territorio Comunale.
In questi documenti abbiamo chiesto: la sospensione dei procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale dei progetti in oggetto; al Governo della Sardegna abbiamo chiesto:
di impegnarsi nell’elaborazione di un piano strategico, all’interno del quale la pianificazione del territorio e il piano energetico siano funzionali ai reali fabbisogni dei sardi; di impegnarsi nell’adozione di una legge urbanistica propria; di mettere a disposizione delle amministrazioni comunali risorse e competenze per offrire idoneo supporto agli uffici tecnici; all’atto della presentazione dei progetti di grande impatto di rendere obbligatorio dare evidenza oggettiva del ritorno economico, sociale e ambientale”. Non solo:
“Durante il mio intervento, ho comunicato all’assemblea che, nel frattempo, sono arrivate le risultanze delle ispezioni condotte dagli organi preposti nel cantiere di Santu Miali, conseguenti alle verifiche ordinate dall’amministrazione comunale in seguito alla segnalazione dei consiglieri Carboni e Muscas. Gli esiti dei sopralluoghi hanno evidenziato diverse inadempienze che potrebbero portare alla sospensione temporanea dei lavori, almeno fino alla loro risoluzione, nello specifico: l’interessamento dei lavori in alcune porzioni di cantiere, su zone gravate da uso civico, senza che ne sia mai stata richiesta l’espropriazione per pubblica utilità, procedimento che non potrebbe prescindere in ogni caso da un cambio di destinazione d’uso, promulgabile solo su delibera del Consiglio comunale, e la realizzazione non autorizzata di alcuni attraversamenti di corsi d’acqua, riscontrate dal genio civile per le quali gli uffici comunali hanno avviato immediatamente l’iter procedurale che ne impone l’immediata demolizione”.
È chiaro che, ad oggi, questo non è sufficiente per arrestare i lavori del cantiere, potrebbero invece essere sospesi i lavori delle opere abusive e di quelli che insistono nelle terre gravate da uso civico. Le indagini e le verifiche sul campo sono però appena iniziate ed è necessario attendere ulteriori sviluppi.
Una guerra, la si potrebbe definire, che viene messa in atto su più fronti a partire da “Pratobello 2024”, un’arma in più per contrastare l’avanzata dei giganti del vento. Comuni uniti e promotori dell’iniziativa, ieri anche Monserrato ha preso posizione: “Difendiamo la nostra Sardegna dalle Speculazioni delle Compagnie Multinazionali dell’Eolico e del Fotovoltaico.
Andiamo a firmare nei nostri comuni la proposta di legge di iniziativa popolare che ha come obiettivo quello di fermare questo scempio.
Siamo consapevoli della necessita’ della transizione energetica, ma non in questa maniera. Ci sono altre alternative energetiche, meno impattanti per l’ambienre, come l’idrogeno, sul quale puntare.
In pochi giorni abbiamo già raccolto più di 500 firme.
Abbiamo tempo fino al 16 settembre” ha comunicato il sindaco Tomaso Locci.
“L’Amministrazione Comunale di Domusnovas sostiene la proposta di Legge Regionale Urbanistica denominata “Pratobello 24” per proteggere e valorizzare il territorio sardo attraverso la regolamentazione dell’inserimento di impianti eolici e fotovoltaici nel rispetto del paesaggio, della cultura e del cittadino, con il coinvolgimento dei territori e delle Amministrazioni locali nella programmazione.
Il pieno riconoscimento dell’importanza delle energie rinnovabili non implica uno sfruttamento smodato e dannoso del territorio, a discapito del cittadino.
È possibile aderire all’iniziativa, dopo aver letto l’informativa presente anche nel palazzo comunale, recandosi presso l’ufficio elettorale (anagrafe) tutte le mattine (tranne il mercoledì) dalle 10 alle 12, e il martedì anche dalle 16 alle 18.
Presentarsi muniti di documento d’identità valido” ha spiegato la sindaca Isangela Mascia.











