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Dopo il blitz che in consiglio regionale aveva sganciato i 50 milioni dagli altri interventi – ospedale e casa dello studente – destinandoli solo al nuovo stadio del Cagliari, tutto tace in viale Trento. Solinas, furibondo per l’approvazione a voto segreto dell’emendamento che sconfessava la sua linea, l’aveva minacciato: “Ora il percorso sarà più difficile”, lanciando sciabolate contro i traditori nel segreto dell’urna. E la promessa è stata mantenuta: a due mesi dal via libera, nulla è successo. La Regione tiene in ostaggio il nuovo stadio, esattamente come prima, e dei 50 milioni neanche l’ombra.
Il Comune, che deve far partire la gara, ha le mani legate: se non arrivano quei soldi, nulla i può fare. E quei soldi non possono essere stanziati direttamente, perché serve l’accordo di programma, quindi la volontà politica per stipulare un contratto fra le parti.
“Stiamo concludendo la conferenza di servizio per l’iter autorizzativo, ma il tema aperto resta sempre quello economico. Noi siamo pronti, aspettiamo la Regione”, conferma il vicesindaco Giorgio Angius.
A sbloccare la situazione potrebbe però essere il pronto soccorso statale: se il governo confermerà l’accordo con la Turchia per ospitare i campionati europei di calcio nel 2032, a quel punto si aprirebbe il finanziamento statale e i soldi per realizzare il nuovo stadio, uno di quelli che ospiterà le gare, arriverebbero direttamente da Roma. Il verdetto è previsto per ottobre. E potrebbe definitivamente chiudere una questione che ha davvero dell’incredibile.