Quasi ottanta anni fa, nel 1938, per volontà dell’arcivescovo cagliaritano, Ernesto Maria Piovella, il corpo di san Salvatore da Horta , dopo la canonizzazione in San Pietro il 17 aprile, fu portato in pellegrinaggio in tutte le diocesi sarde. Un grande evento per la Sardegna di allora che vide salire alla gloria degli altari l’umile frate della famiglia dei Frati Minori Osservanti della Sardegna. La gloria degli altari per San Salvatore fu acquisita grazie a due miracoli riconosciuti come tali. Tra questi, il 3 maggio 1933 il miracolo di Mandas che vide la bambina Aurora Secchi salvata dalla morte. Come racconta la donna tutt’oggi, alla veneranda età di 93 anni: “A nove anni stavo morendo, mia madre ha pregato davanti all’immaginetta di Salvatore Da Horta e sono guarita, inspiegabilmente secondo i medici”.
Una data importante quella odierna per i frati minori francescani della Sardegna che, dal 2015 hanno avviato un progetto di celebrazioni in onore del frate dei miracoli, iniziato con una solenne liturgia per festegiare il 450° anniversario della sua venuta nell’isola. Nel 2017 ricorrono, invece, i 450 anni dalla morte, avvenuta a Cagliari il 18 marzo 1567. Il prossimo anno, nel 2018, l’ottantesimo della sua canonizzazione e gli 85 anni del miracolo di Mandas. Nel 2020 appuntamento con i cinquecento anni dalla sua nascita avvenuta a san Coloma de Farnès in Spagna.