In emergenza sanitaria, tra le cose da sacrificare ci sono le attività mediche cosiddette derogabili e, tra queste, quella delle Diabetologie.
E’ noto infatti il numero di pazienti visitati al giorno, una parte dei quali non programmabili e la permanenza media nelle sale d’attesa.
Ma i diabetologi sono consci per esperienza ed evidenza che il diabete deve essere seguito e curato nel miglior modo possibile, in quando causa e concausa di molte patologie gravi e fattore di rischio sorvegliato speciale anche in caso di COVID19 (Fadini GP ed al; JEI in press).
La chiusura delle diabetologie per settimane o forse mesi rappresenta un danno sanitario in cui tutte le parti in causa subiranno per il prolungato mancato accesso alle cure.
Da anni si sperimenta, anche con studi clinici promossi dalle Società Scientifiche, la telemedicina in diabetologia come metodo complementare per seguire i pazienti affetti da diabete. E’ forse questa la chiave per gestire il diabete in emergenza?
Per telemedicina si intende una modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente non si trovano nella stessa località (Ministero della Salute, Linee di Indirizzo Nazionali 2012, www.salute.gov.it) ed è qualcosa di complesso ed elaborato.
Ma l’emergenza attuale impone di accelerare i passi verso questo metodo di cura, tanto che la Società Italiana di Diabetologia, la Associazione Medici Diabetologici e la Società Italiana di Endocrinologia hanno proposto un percorso di telemedicina per le diabetologie di tutta Italia (SID, AMD, SIE, www.siditalia.it): introducendo per la prima volta in maniera ufficiale mezzi semplici (mail, telefono) per comunicare coi propri pazienti.
La Nostra diabetologia ha intuito l’importanza della materia e dal 23 Marzo è già pienamente a lavoro in telemedicina, con il supporto totale della Direzione e delle professionalità preposte alla realizzazione informatica del processo. Ogni giorno risponde a decine di contatti da parte di pazienti e in alcuni casi di Colleghi, tramite la mail istituzionale appositamente attivata.
Questa nostra “telesalute” (www.salute.gov.it) di emergenza rappresenta la base per una telemedicina come contemplata dal Ministero, che andrà perfezionata nella convinzione che non si potrà/dovrà più farne a meno.
Quando l’emergenza finirà la sanità “derogabile” dovrà essere rivista: i numeri degli assistiti fisicamente presenti in diabetologia dovrà probabilmente essere rimodulata. Accanto ad un più corretto numero di medici ed infermieri in campo, una vera telemedicina, strutturata, efficace e riconosciuta, potrebbe rappresentare il modo per proseguire la cura di determinate categorie di pazienti.
Questa brutta storia sta insegnando che si può veramente avere cura di un paziente senza necessariamente doverlo far arrivare, sempre, in una diabetologia, ma permettendogli di interagire, sempre, con un diabetologo.
Dr Marco Songini Direttore
Drssa Valentina Cambuli
Drssa Rita Angioni
Drssa Francesca Scano
Drssa Sabrina Galassi
Dr Roberto Seguro
Drssa Annapaola Frongia
Per tutto il comparto la Coordinatrice Valeria Podda










