L’ultima volta fu Vasco Rossi nel 2019. Da allora nessun big ha più cantato a Cagliari. Ha protestato anche Tiziano Ferro alla Forte Arena. Perché non solo la Sardegna è priva di uno stadio all’altezza della serie A (e la caccia al biglietto diventa un’impresa e viene ostacolata la crescita della società), ma anche vedere un big della musica capace di portare almeno 10 mila persone a un concerto è impossibile a causa dell’assenza di strutture stabili adeguate. Un fallimento vero e proprio che chiama in causa soprattutto la città di Cagliari e la giunta Truzzu che dopo 4 anni e a un anno dalla fine del mandato non ha risolto il problema.
Nella città capoluogo, che dovrebbe giocare un ruolo strategico nello sviluppo dell’Isola, non dovrebbero mancare uno spazio sportivo in grado accogliere gli eventi internazionali e un impianto per le rockstar. Ma l’iter per il nuovo stadio va avanti a passo di lumaca tra le ambiguità della Regione e la timidezza del Comune. E dei concerti che animavano le estati cagliaritane c’è solo il ricordo. Perché di spazi per la grande musica, in grado cioè di convincere gli organizzatori degli spettacoli più importanti a livello nazionale e internazionale, a Cagliari non c’è nemmeno l’ombra. Per Blanco a Capodanno ha dovuto bloccare il centro della città per 3 giorni. Dell’Arena Beach del Poetto, presentata in conferenza stampa dal sindaco Truzzu, dall’assessora alla Cultura Picciau e dalla presidentessa della commissione Cultura Endrich, come fiore all’occhiello degli eventi estivi cittadini non c’è traccia.
Skunk Anensie e Salmo si sono esibiti alla Fiera. Gli altri big dell’estate 2023 sono Tonino Carotone, che si è esibito ieri all’Ex Vetreria, mentre Ron canterà il 24 agosto a Marina Piccola e Marina Rei salirà sul palco del lungomare di Sant’Elia l’8 settembre. Altri eventi di grido in inverno: Max Gazzè e Elio e Le Storie Tese saranno al Teatro Massimo a novembre e dicembre. Con l’Anfiteatro mai riaperto (nonostante le promesse e comunque non più in grado di accogliere grandi eventi), lo stadio misteriosamente snobbato da 30 anni dalle istituzioni come spazio concerti (tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso al Sant’Elia accolse star come Edoardo Bennato, Joe Cocker e Vasco Rossi) e l’Arena Sant’Elia smantellata e il Teatro Nazzari archiviato, resta la Fiera. L’ultima volta fu nel 2019 con Vasco Rossi che fece il pienone. Ma gli organizzatori si pentirono e dichiararono: “Mai più in Sardegna”. Il problema? Il costo della concessione: gli organizzatori avevano posto come condizione di non dover sborsare un euro e furono minacciate le vie legali. Poi il nodo sicurezza: gli organizzatori sarebbero stati costretti a una spesa imprevista di 17500 euro perché sarebbe stata richiesta la presenza di un presidio medico avanzato e di 13 ambulanze medicalizzate. Disagi per i parcheggi dei Tir e spese per i costi della polizia locale: “L’esperienza del Vasco Rossi tour – dichiarò Massimo Palmas di Sardegna Concerti che scrisse una lettera all’allora neosindaco Paolo Truzzu – ha messo a nudo la totale mancanza di un’opera di coordinamento e di indirizzo da parte di chi questo ruolo doveva esercitare, ovvero il Comune di Cagliari. Per evitare che la nostra città venga nuovamente cancellata dopo esservi appena rientrata dal circuito dei grandi concerti, ci auguriamo vivamente che questo macroscopico vuoto possa essere rapidamente colmato per le future occasioni”. Ma il vuoto clamorosamente è rimasto. I big della musica in Sardegna non arrivano.













