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Giovanissimi annoiati o poco propensi verso il rispetto del bene pubblico e privato, il parco comunale diventa un tappeto di immondizia e cartacce e c’è chi si diverte a distruggere anche i giochi dimenticati dai bambini intenti a correre e a saltare spensierati: distrutta completamente la bambola preferita che apparteneva a una bimba e che l’aveva scordata per poche ore nel parco della Pineta. La mamma: “Ma veramente state crescendo figli così poveri d’animo? Che trovano una bambola e la distruggono? Sarebbe stato meglio l’avesse tenuta qualcuno che ne aveva bisogno. Ma non distruggerla”. Non è un danno economico rilevante quello che ha suscitato rabbia e sgomento dopo il fatto raccontato sui social, bensì il gesto, ossia quello di distruggere, di non avere rispetto pressoché per niente, nemmeno nei confronti di un giocattolo che, non difficile da immaginare, era stato dimenticato. Precisamente da una bimba, la bambolina in questione era la sua preferita, tra l’altro, e impossibile non portarla anche al parco, come fanno tutti i bambini, insomma, che non si separano mai dai loro affetti più cari. Ma poche ore incustodito hanno segnato la sorte del giocattolo che, preso di mira da altri frequentatori del parco, hanno letteralmente smontato la bambola, rendendola irriconoscibile e non più utilizzabile. Questo è solo uno, dei tanti episodi, legato all’area green più gettonata del paese: panche in legno distrutte, rete da beach volley inguardabile, il prato verde disseminato di rifiuti che, soprattutto la mattina, vengono puntualmente raccolti dai passanti o dagli addetti incaricati alla manutenzione del parco. Un senso di civiltà che manca, insomma, e che viene osservato da chi, impotente, non può far altro che prendere atto di un fenomeno antipatico e dilagante.