Gianluigi Paragone arriva anche a Cagliari per continuare a tenere alta l’attenzione sulla raccolta firme della sua ItalExit contro il green pass. Il parlamentare riesce a radunare cinquecento persone in piazza Garibaldi, e arringa la folla per circa venti minuti al grido di “libertà, no al green pass e al vaccino di Stato. Se il vaccino contro il Covid non è obbligatorio, infatti, si può chiamare solo così. Il Governo, dopo le elezioni amministrative, renderà obbligatoria la vaccinazione anche per insegnanti e personale scolastico, mandando in tv qualche virologo. E i soliti quattro virologi sono in tv dalla mattina alla sera e non accettano confronti, sennò verrebbero stesi. Uno di loro ormai fa il modello e le partite di beneficenza, è pronto per andare all’Isola dei famosi, mentre Burioni è sempre in Rai. Ho chiesto quanto fosse il suo compenso, non me l’hanno detto”, attacca Paragone. Che, sul tema dei vaccini, è netto anche quando parla dei “bambini. Non si toccano. Draghi è un incappucciato, dalla Lega a Forza Italia, dal Pd al Movimento 5 Stelle tutti lo sostengono. Questa”, dice Paragone, interrotto molte volte dagli applausi, “è una bella piazza, libera”.
Il politico ha toccato anche la questione delle banche e di quello che lui ha definito “un inciucione, quello di tutti quei partiti che stanno sostenendo Draghi. La Lega era per il no all’Europa, non parliamo del reddito di cittadinanza. Battaglieremo sino alla fine, contro il green pass ci saranno molti ricorsi”.










