Francesco Abate a Samugheo con il reading “Un posto anche per me”

Festival Letterario Diffuso


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Dopo la presentazione alla Vetreria di Pirri, Francesco Abate farà ancora parte di Éntula a Samugheo domani, domenica 29 settembre, alle 19. Sarà infatti la Sala consiliare a ospitare la presentazione sotto forma di reading del nuovo romanzo dello scrittore cagliaritano Un posto anche per me (Einaudi). In scena insieme a Francesco Abate anche Matteo Sau e i musicisti Stefano Guzzetti (keyboards e laptop), Irene Nonis (voce).

Nuovo appuntamento venerdì 4 ottobre a Sassari dove a partire dalle 19 Abate sarà in piazza Tola. In programma firma copie, aperitivo e cena con l’autore (in collaborazione con Bistrot FratelliTola e Mario Ruzzoli). Incontro a cura delle librerie Lìberos di Sassari (Azuni, Koinè, Max 88, Messaggerie Sarde, Mondadori Dessì, Odradek).

 

Per raccontare la storia di un omone di trentott’anni che tutti considerano un po’ “lentarello”, il suo sguardo stralunato e inevitabilmente comico, Abate, sempre accompagnato da Matteo Sau, Stefano Guzzetti e Irene Nonis,  sarà domenica 13 ottobre a Fonni, nella sala convegni della Basilica dei Martiri, sempre alle 19. A Neoneli lo spettacolo arriverà il 20 ottobre e verrà ospitato nel Salone Corrale alle 19 e l’8 novembre a Fordongianus, nell’Aula consiliare alle 18.
 
L’autore. Francesco Abate è nato a Cagliari nel 1964. Ha esordito con Mister Dabolina (Castelvecchi, 1998). Sono seguiti Il cattivo cronista (Il Maestrale, 2003), Ultima di campionato, da un soggetto vincitore del premio Solinas (Il Maestrale, 2004/ Frassinelli 2006), Getsemani (Frassinelli, 2006) e I ragazzi di città (Il Maestrale, 2007). Con Einaudi ha pubblicato Mi fido di te (Einaudi Stile libero 2007 e Super ET 2008), scritto a quattro mani con Massimo Carlotto, Cosí si dice (2008), Chiedo scusa (con Saverio Mastrofranco, 2010 e 2012) e proprio in questi giorni dà alle stampe Un posto anche per me.

 

Il libro. Un posto anche per me (Einaudi). Peppino è un omone di trentott’anni che tutti considerano un po’ “lentarello”. È di Cagliari ma vive a Roma, anzi a Pomezia, e ogni sera indossa un anonimo vestito grigio comprato all’ipermarket che gli fa difetto sul sedere, e raggiunge il “Nuraghe Blu”, vicino al Vaticano, per prendere gli ordini da consegnare a domicilio nella notte, rigorosamente in autobus. La busta porta il logo del ristorante, ma dentro non ci sono solo specialità sarde. Il suo sguardo ingenuo, stralunato, inevitabilmente comico, ci fa entrare in un mondo scintillante e decadente, da una villa di lusso alla casa di un vip, ma anche in un’irresistibile compagnia di ultimi del mondo, ciascuno soggiogato da un sogno, da un’ossessione, da un tic. Come Forrest Gump seduto sulla panchina raccontava a chiunque la sua storia, Peppino sull’ultimo sedile dell’autobus non fa che parlare. Da solo, come i pazzi: così pensano tutti. Perché non sanno che parla a Marisa. Che a Marisa è intrecciato il suo destino.


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