Mi chiamo Francesca e utilizzo cannabis a scopo terapeutico. Diventando una paziente che fa uso di questo tipo di farmaco, mi sono trovata ad affrontare una situazione complicata e assurda.
Allo stato attuale la cannabis medica è legge. Inascoltata e inapplicata nella maggior parte delle regioni.
Nello specifico, l’emendamento sulla cannabis è diventato legge il 30 novembre 2017 ed è entrato definitivamente in vigore il 6 dicembre 2017 con la legge n°172 del 4 dicembre. L’articolo che si occupa di cannabis medica è il 18 quater, suddiviso in 7 punti. Il punto 6 elenca i casi in cui la prescrizione è a carico del SSN: per la terapia del dolore e per gli altri impieghi previsti dal decreto Lorenzin del 9 novembre 2015. Per es malattie che implicano spasticità associata a dolore (sclerosi multipla e lesioni spinali); nel dolore cronico neurogeno; per l’effetto antiemetico e stimolante dell’appetito; nell’ipertensione oculare nel glaucoma; nella sindrome di Tourette. Viene specificato che il medico può decidere di prescriverlo per altri impieghi non previsti dal decreto, ma con spesa a carico del paziente.
Già dal 2013, a livello teorico, qualsiasi medico, con qualsiasi specializzazione, anche il medico di base, può prescrivere farmaci a base di cannabis. Nella realtà è difficile trovare medici che facciano la prescrizione e, in moltissimi casi, questa avviene solo dopo esplicita richiesta del paziente.
Allo stato attuale la Regione Sardegna non ha recepito la legge. Personalmente, negli ultimi mesi non ho visto cambiamenti. Non mi è stata garantita la continuità terapeutica e ho pagato il farmaco. Dopo 2 mesi di attesa e senza la garanzia di averlo il mese prossimo












