Ancora fiamme alte durante la notte a Gairo e tutta l’Isola si prepara a vivere un’altra giornata da bollino rosso. La rabbia di cittadini e amministratori innanzi all’ennesima ferita: “La Sardegna merita più attenzione per tutelare l’importantissimo e unico patrimonio ambientale, il giorno dopo i disastri ambientali è una gara a chi minaccia l’azione più eclatante. Mai nessuno che faccia qualcosa di reale e concreto il giorno prima” esprimono le Guardie Ambientali Sardegna. “Sono distrutta, domani ci sarà tempo per fare un’analisi della terribile giornata che abbiamo vissuto come paese e territorio” comunica la sindaca di San Giovanni Suergiu Elvira Usai. Troppe le emergenze vissute ieri, impossibile elencarle tutte: da Quartu Sant’Elena a Posada, da Capoterra a Costa Rei, da San Sperate all’iglesiente vigili del fuoco, mezzi antincendi, protezione civile, barracelli e volontari hanno lottato senza tregua per cercare di ridurre i danni causati dalla becera mano dell’uomo. Nove i canadair impegnati assieme agli elicotteri che, dal cielo, hanno incessantemente collaborato alle azioni di spegnimento dei roghi.
Nel cuore della notte il primo cittadino di Gairo Sergio Lorrai ha comunicato che “purtroppo le fiamme non sono state ancora, completamente, domate. Ci sono gli operatori che presidiano il territorio. Il vento sembra, al momento, meno forte.
Massima allerta e massima collaborazione. Si stia attenti a non intralciare il lavoro chi è impegnato nel controllo e nello spegnimento delle fiamme.
Per qualsiasi esigenza, problema o paura non esitate a contattarci”. Anche San Sperate ieri ha vissuto ore di paure a causa di un incendio partito intorno alle 12.45 “di origine sicuramente dolosa” spiega il sindaco Fabrizio Madeddu, che “ha interessato una parte ampia del nostro territorio.
A essere colpite sono state le zone in prossimità del Rio Mannu a partire da Su Padru, zona cimitero e del giardino sonoro, superando aiutato dal forte vento di maestrale le vie San Sebastiano e via Giardini arrivando in prossimità della zona di Is Garroppus.
Un incendio violento alimentato dal vento che ha messo tutti a dura prova fino a costringermi a provvedere all’evacuazione di un’abitazione minacciata dalle fiamme.
Ringrazio di cuore il personale dell’elicottero “Elipula” (proveniente dalla base di Pula) intervenuto, i Vigili del Fuoco, la forestale di Dolianova, Forestas, due squadre Orsa San Sperate, Grusap Capoterra, Vab Decimoputzu, Carabinieri di San Sperate e Decimomannu e tanti cittadini che volontariamente armati di frasche, pompe e secchi si sono uniti ai gruppi di intervento dando una mano in una situazione veramente complicata”. “Rimane l’amarezza al pensiero di chi ha in modo sconsiderato, mettendo a rischio la vita di persone e animali e causando danni che andranno quantificati, volutamente scatenato questo piccolo inferno”.
Ogni anno la conta dei danni è triste e dolorosa: un territorio che da verde e rigoglioso diventa spettrale, dove l’odore della morte dei tanti animali che non hanno trovato una via di fuga prende il posto del profumo di boschi e della macchia mediterranea. Dura ma precisa la considerazione espressa dalle Guardie Ambientali Sardegna: “Ormai ogni anno è sempre la stessa storia. L’estate e il vento invogliano i soliti piromani a dare fuoco alle nostre terre e ai nostri paesi. Ad ogni rogo, però, seguono sempre le stesse ridicole e ripetitive reazioni politiche.
Gli ultimi incendi che hanno colpito l’intera isola hanno messo in evidenza le solite mancanze. È sempre più svilente, poi, ascoltare e vedere i soliti politicanti lamentarsi il giorno dopo le annunciate tragedie e i prevedibili disastri.
Gli stessi proclami ripetuti negli anni.
Nessuna prevenzione e nessuna preventiva organizzazione antincendio adeguata.
Il giorno dopo i disastri ambientali è una gara a chi minaccia l’azione più eclatante.
Mai nessuno che faccia qualcosa di reale e concreto il giorno prima.
Soldi pubblici buttati e sprecati in cavolate e mai destinati a qualcosa di veramente utile per il paese, l’incolumità pubblica e la tutela ambientale.
Quindi basta prese in giro con le solite ed inutili dichiarazioni.
Tanto per capire come vanno le cose è utile ricordare il disastro ambientale di qualche anno fa.
L’ Incendio che ha bruciato il Montiferru, tutti sappiamo cosa è accaduto, il giorno del disastro tanti proclami e accuse di ritardi negli interventi.
Il giorno dopo le foto in posa dei soliti egocentrici. Il giorno dopo ancora, andate via le telecamere e i giornali, tutto dimenticato.
Nessuna prevenzione, nessuna organizzazione per la tutela antincendio.
Per non parlare di una legislazione sempre più garantista e sempre meno seria nel colpire i piromani.
Non dimentichiamoci che ci sono in gioco le vite delle persone e aree di notevole interesse ambientale.
Non è più tollerabile vedere ogni anno i soliti disastri ambientali e le solite carenze.
Non è possibile che ogni anno accadano queste cose e che non si riesca a porre fine a queste tragedie”.











