Il Coronavirus chiude, a Cagliari, anche la storica pizzeria al taglio Smile, in piazza San Benedetto. Uno dei luoghi simbolo per tantissimi giovani e non solo si “spegne” sino a data da destinarsi. Trentadue anni di storia, impossibile per un cagliaritano che ha almeno vent’anni non aver mai assaggiato una Margherita, una Napoli o un panino con l’hamburger preparati e riscaldati al momento da Teresa Racis e i suoi due figli. Adesso, però, c’è l’emergenza: “Esatto, chiudo per il bene di tutti. Almeno così speriamo di riuscire a sconfiggere in fretta il virus”, afferma la Racis. Niente tavolini, il suo è un locale d’asporto. Ha provato a reggere, affiggendo anche il cartello con la richiesta di restare ad almeno un metro di distanza. I clienti hanno ubbidito ma, da ieri, si sono come volatilizzati. E non poteva essere altrimenti, dopo il consiglio-regola del Governo di uscire di casa solo in casi di stretta emergenza. “Il calo degli affari è molto grande, ma lo avevo previsto. Non so chi potrebbe venire qui”, spiega la Racis che, a telecamera spenta, aggiunge che “qualcuno potrebbe essere contagiato, entrare nel locale e, involontariamente, contagiarmi”. Insomma, alla fine della giostra, “ci tuteliamo anche noi”.
Impossibile sapere quando riaprirà la pizzeria Smile: “Vediamo cosa dirà il Governo”, afferma, intristita, la ristoratrice. Scompare quindi l’unica entrata economica sicura in famiglia: “Già. Stringeremo i denti e faremo tanti sacrifici, per il bene di tutti”.









