#CoglioneNo, il nuovo tormentone nazionale dei social network. I giovani che si ribellano alle prese in giro in tempi di disoccupazione. Tutti i siti nazionali lo riprendono, come Linkiesta.it. È la piaga del lavoro gratis, di quel fenomeno che porta moltissimi giovani ad accettare stage non pagati o collaborazioni gratuite semplicemente in cambio di visibilità e di esperienza, come se con l’esperienza ci si pagassero gli affitti. È un problema vastissimo, che coinvolge certamente i datori di lavoro, ma che, ancor di più, dipende dagli stessi giovani lavoratori, che si trovano nel mezzo di una guerra senza eslcusione di colpi, una gara al ribasso che sta uccidendo intere categorie professionali.
Questa è la dichiarazione di intenti pubblicata da Zero:
#coglioneNo è la reazione di una generazione di creativi alle mail non lette, a quelle lette e non risposte e a quelle risposte da stronzi.È la reazione alla svalutazione di queste professionalità anche per colpa di chi accetta di fornire servizi creativi in cambio di visibilità o per inseguire uno status symbol.È la reazione a offerte di lavoro gratis perché ci dobbiamo fare il portfolio, perché tanto siamo giovani, perché tanto non è un lavoro, è un divertimento.Questo gennaio ZERO vuole unire le voci dei tanti che se lo sentono dire ogni volta. Vogliamo ricordare a tutti che siamo giovani, siamo freelance, siamo creativi ma siamo lavoratori, mica coglioni.