Le previsioni meteo non sono ottimali, nuvole grigie ricoprono il cielo da ieri ma anche questo, per molti, è un segnale che Efisio ama il popolo che lo venera. Una terra che ha sete, spaccata dalla siccità causata dalle scarse piogge dei mesi invernali e che, da ieri, con il conto alla rovescia della 368^ festa di Sant’Efisio, ristorano tutto il territorio, quasi come a indicare la presenza del Santo in ogni momento di difficoltà. Ben venga quindi l’acqua che cade dal cielo e poco importa se in borsa dovranno essere presenti gli ombrelli pronti all’uso: niente fermerà la devozione e il rito, d’altronde nemmeno le bombe della seconda guerra mondiale e il covid hanno frenato il cammino verso la chiesetta in riva al mare per sciogliere il voto.
Da Cagliari, dunque, il lungo viaggio, e i Comuni che accompagneranno il passaggio di Efisio sono pronti da settimane: a Capoterra feste e cerimonie, come a Sarroch, a Villa San Pietro è stata appena inaugurata una strada dedicata proprio al martire. Un successo straordinario la scelta nome, che dimostra “la sentita partecipazione della popolazione alla sua inaugurazione. Questo perché, nonostante la strada sia piccola, la fede per Sant’Efisio è davvero grande” ha comunicato Silvio Persico.
Bandiere colorate e fiori in ogni angolo del paese a Pula, ultima tappa del Santo, prima di dirigersi a Nora: tanti i turisti e i fedeli già presenti nella cittadina, un boom di visitatori che, tra appuntamenti religiosi e civili, come ogni anno mantiene viva la tradizione e l’affetto nei confronti del Santo che fu condannato a morte nel 303 d.C.










