C’è una seconda ondata di contagi anche in Sardegna. E le conseguenze cliniche come polmoniti, aumento dei pazienti che necessitano ricovero in ospedale e in terapia intensiva diventeranno sempre più evidenti con l’arrivo delle stagioni freddo-umide. Perciò serviranno comportamenti intelligenti e responsabili da parte di tutti. “E ci vuole un’educazione e presa di coscienza di gruppo che isoli e manifesti sistematicamente la propria disapprovazione agli irresponsabili”. E’ il parere dello scienziato Francesco Cucca, direttore dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irgb) e professore di Genetica Medica dell’Università di Sassari.
“Dobbiamo essere tutti preoccupati a prescindere dall’età sia per le conseguenze dirette su di noi che per quelle su persone fragili che possono entrare in contatto con noi”, dichiara Cucca, “per le persone giovani e i bambini il rischio individuale di eventi avversi è più basso ma un certo rischio anche di decesso esiste e ci possono essere conseguenze gravi per la salute nel lungo termine anche per persone che sopravvivono. Nel sud Europa è già partita una seconda ondata e questo è molto evidente anche in Sardegna”, aggiunge, “le conseguenze cliniche di questa seconda ondata (polmoniti, aumento dei pazienti che necessitano ricovero in ospedale e in terapia intensiva etc) diventeranno sempre più evidenti man mano che si va verso le stagioni freddo-umide. La risposta a questa emergenza sanitaria senza precedenti non consiste nel negare il problema o in atteggiamenti di fatalismo irresponsabile o per contro di paura paralizzante. Consiste invece in atteggiamenti e comportamenti intelligenti e responsabili tesi a minimizzare in ogni circostanza il rischio di infettarsi o di infettare altri attraverso le note misure suggerite. Chi non lo fa”, conclude, “entra in un’area di grave rischio per se e per gli altri e proprio per questo ci vuole un’educazione e presa di coscienza di gruppo che isoli e manifesti sistematicamente la propria disapprovazione agli irresponsabili. Non è un problema solo loro, è un problema di tutti”.












