Nuovi elementi alimentano la polemica sul concorso pubblico indetto da ASPAL per l’assunzione di 37 operatori amministrativi di categoria B. Dopo le prime denunce di irregolarità, l’avvocato Alberto Atzeni ha trasmesso a numerosi enti — dal Consiglio regionale della Sardegna alla Corte dei Conti, fino alla Procura della Repubblica, al TAR Sardegna e all’Ispettorato Generale di Finanza — una nuova segnalazione che punta l’attenzione su aspetti giudicati “ancora più critici”.
Al centro del documento, inviato alle istituzioni il 24 novembre, vengono evidenziate tre questioni principali: le ripetute rettifiche del bando, la struttura dei requisiti di ammissione e, soprattutto, il caso di uno dei candidati, legato a un esponente politico di primo piano.
Secondo quanto riportato dall’avv. Atzeni, il bando approvato con Determinazione n. 3103 del 1° settembre 2025 avrebbe subito tre modifiche in poco più di un mese (9 settembre, 25 settembre e 17 ottobre). Una frequenza giudicata “anomala” e indicativa, a detta del segnalante, di un impianto iniziale “incerto e poco accurato”, tale da creare confusione fra i partecipanti e minare la percezione di trasparenza della procedura.
Il nodo più controverso, però, riguarderebbe il requisito previsto dall’art. 3 del bando, che permette la partecipazione anche a chi abbia svolto un servizio molto breve all’interno di ASPAL. Proprio questa clausola, afferma Atzeni, avrebbe prodotto “un vantaggio sproporzionato” per alcuni candidati cosiddetti interni.
Tra questi figura, secondo la documentazione ottenuta dall’avvocato tramite accesso agli atti dell’agenzia interinale Tempor, il sig. Alex Capitelli. Risulterebbe che Capitelli abbia prestato servizio nella sede ASPAL di Castelsardo dal 10 al 17 giugno 2025, rassegnando poi le dimissioni. Nonostante il brevissimo periodo — appena una settimana — tale esperienza sarebbe stata sufficiente per consentirgli l’ammissione al concorso come candidato interno.
Il punto che sta destando maggiore clamore riguarda però il legame familiare: Alex Capitelli è nipote dell’assessore regionale del Lavoro, Desirè Alma Manca, da cui l’ASPAL dipende politicamente. Un elemento che, secondo la segnalazione, creerebbe un “rischio di conflitto d’interessi, anche solo potenziale”, e che potrebbe incidere sulla percezione pubblica dell’imparzialità della procedura concorsuale.
L’avvocato Atzeni parla di un quadro “gravemente compromesso” sul piano della credibilità, sommando alle rettifiche del bando e alla formulazione del requisito di accesso la particolare posizione del candidato legato all’assessore. Da parte delle istituzioni destinatarie della segnalazione si attendono ora eventuali verifiche o richieste di chiarimento.
ASPAL e l’assessore Desirè Alma Manca, al momento, non hanno diffuso comunicazioni ufficiali in merito alle criticità sollevate.











