Una nuova raffica di estumulazioni dietro l’angolo al cimitero cagliaritano di San Michele. Sono 1110 i defunti tra il 1988 e 1989 (a parte pochissimi casi di deceduti qualche anno prima) che, entro un mese, non avranno più lo spazio assicurato nel loculo. Concessione scaduta, e non rinnovata. Il Comune, ancora una volta, sceglie come unica via quella istituzionale con la pubblicazione della determinazione dirigenziale. Difficile che squillino, nelle prossime settimane, gli smartphone dei parenti dei defunti per avvisarli che, senza il pagamento del rinnovo, si ritroveranno il proprio caro spostato altrove. I due elenchi sono consultabili cliccando qui. In un camposanto dove la fame di nuovi spazi è crescente, ormai è stato appurato che, trascorso un quarto di secolo da un seppellimento, bisogna riaprire il portafoglio per avere ancora la sicurezza di avere un punto preciso, e “riservato”, per poter continuare a piangere chi non c’è più. Qualche mese fa, altre estumulazioni avevano portato a più di una protesta da parte di figli che non si erano ritrovati più la bara del padre e nipoti che non sapevano dove fossero stati trasferiti i resti dei nonni e degli zii.
C’è tempo comunque sino a metà aprile inoltrato per poter rinnovare, eventualmente, la concessione. In caso contrario, gli operai del cimitero procederanno alle estumulazioni seguendo una programmazione che sarà stabilità dagli stessi uffici interni dell’asssessorato.









