“E’ andata molto bene, sono felice di aver contribuito in modo determinante alla vittoria di Alessandra Todde e a un cambiamento che può andare anche oltre i confini della nostra isola”. Piero Comandini, segretario regionale del Pd, è quello che più di tutti tira un sospiro di sollievo e porta a casa una vittoria che va molto oltre il posto in consiglio regionale. E’ stato lui, infatti, a essersi preso la responsabilità della scelta di Alessandra Todde come candidata della coalizione, di aver negato le primarie e di aver favorito una scissione che ha provocato meno danni di quanto si temesse. Invece, oggi porta a casa un risultato che ha un peso molto forte, perché è stata proprio quella candidata ad aver portato il centrosinistra alla vittoria, incassando oltre 40mila voti in più rispetto alla coalizione che si è fermata al 42,6% contro il 48,8% del centrodestra, affondato dalla debolezza del candidato presidente Truzzu, impallinato dagli stessi alleati.
“Avevamo liste forti, con candidati autorevoli ed estremamente presenti nella città. Il centrodestra ha perso soprattutto per ragioni politiche, perché mentre noi abbiamo scelto Alessandra Todde in Sardegna, al termine di una discussione difficile fra oltre dieci formazioni politiche, Truzzu è stato scelto in paio d’ore in un vertice romano”.
Comandini pensa già ai prossimi appuntamenti con le elezioni comunali a Cagliari e Sassari e con le europee. “Ci avviamo verso questi appuntamenti con uno spirito di unità, discussione, e di un programma che può essere di rilancio di Cagliari e dell’Europa in versione progressista e non totalitarista e populista come vorrebbe Giorgia Meloni. Se a Cagliari avremo un candidato sindaco unitario Pd-5stelle? Me lo auguro”, conclude Comandini.











